Gol al Napoli, gol alla Juve e anche all’Udinese. Diciamo allora che poco si è fatto mancare, in quella “vita da cursore”, in quello sgroppare a tutto campo che concede anche di provarci. E non solo con la fantasia. Cose che capitano spesso e molto volentieri anche a quelli che sfrecciano sulla corsia, da un capo all’altro, e che poi decidono di puntare la porta anziché crossare. Giandomenico Mesto lo ha fatto (quando si poteva) con spiccato gusto, a volte con una realtà travalicante la fantasia.
LE CHICCHE – Tredici settembre del 2009. Napoli con Donadoni in panca, Amelia dalla porta genoana rinvia lungo proprio su Mesto, spostatosi sulla sinistra. Dribbling secco per accentrarsi e gran tiro di destro a rientrare, da fuori area. De Sanctis annichilito. «Me lo ricorda spesso Morgan. Ma, naturalmente, adesso ci scherziamo su» un piccolo stuzzicante aneddoto tra i tanti di una carriera densa e frastagliata, il magico gol alla sua attuale squadra, mischiato in quel 4-1 per i rossoblù. Ne ha di cose da raccontare l’esterno destro fortemente voluto da Mazzarri, ultimo ad arrivare a Napoli, quando la campanella di chiusura del calciomercato aveva già fatto il primo rintocco. E lo ha fatto a Radio Marte, quella ufficiale. Undici giorni dopo, manco a farlo apposta, arrivò l’altra chicca. Vittima stavolta la Vecchia Signora, prossima avversaria del Napoli. Assist di Sculli e lui pareggia il conto di testa. Non solo: suo fu pure il cross per la testa di Crespo ed il momentaneo vantaggio dei suoi. «Peccato che finì in pareggio. Quella partita avremmo meritato di vincerla. Segnare alla Juve è sempre una gran cosa. Non ne faccio molti di gol, quelli che faccio però sono di qualità». E non sbaglia. Quel 28 agosto 2010, prima di campionato, ne fece uno da manuale all’Udinese, ultima squadra incontrata dagli azzurri. Entrato da appena otto minuti, su ribattuta di Dainelli, riuscì a girare al volo in area bianconera, la classica sforbiciata. «Sì, quello è stato il gol più bello. Ci ho provato, ma ho avuto anche tanta fortuna».
IL NUOVO – Il nuovo che avanza è una casacca azzurra che può far ritrovare ad un Mesto radioso, motivazioni ulteriori. Perché le sue, in 14 anni di carriera professionistica, in effetti non si sono mai sopite. In particolare, negli ultimi dieci anni, dalla Fermana (poi Reggina, Udinese e Genoa) è stato costantemente in campo, mai sotto le 24 presenze, con picchi di 36. Sinonimo di sicurezza e affidabilità per il numero 16 azzurro. «Ringrazio Preziosi e il Napoli per l’opportunità che mi hanno dato. Ho sempre sperato d’indossare questa maglia e ce l’ho fatta. Venire ad affrontare il Napoli a casa sua è sempre stato un compito arduo. Pubblico inimitabile. Ci ho messo poco per ambientarmi sia nello spogliatoio che in città, della quale ho potuto apprezzare fin da subito le bellezze. Soprattutto mia moglie, che si trova benissimo» parole non di circostanza, ma di calciatore felice della scelta fatta. «Sono fiero di essere arrivato in una piazza che lotta per grandi traguardi. Conoscevo Rosati, Aronica, Donadel ma soprattutto il mister. Con Mazzarri ho lavorato per tre anni (storica salvezza nel 2007 con la Reggina penalizzata di 11 punti e cittadinanza onoraria ndr), per lui gli esterni sono fondamentali, è un allenatore che sta sempre sul pezzo. Con Maggio poi ho un ottimo rapporto».
IL CAVALIERE – Mesto è anche Cavaliere della Repubblica, onorificenza conferitagli nel 2004 dopo il bronzo alle Olimpiadi di Atene. Dopo Gentile nell’Under 21, lo hanno chiamato in nazionale anche Lippi (2) e Donadoni (1). «Certo, nessuno direbbe no alla nazionale. Ma mi rendo conto che Prandelli dia la precedenza ai più giovani».
FUTURO PROSSIMO – Si allargano gli orizzonti per il 30enne di Monopoli «Chi ha detto che snobbiamo l’Europa League? Ci teniamo eccome, e lo dimostreremo già alla prossima in Ucraina. Ora però siamo concentrati sulla Juve. Sarebbe il massimo violare lo Juventus Stadium. Una vera impresa. In cuor nostro ci speriamo. Siamo pronti ad affrontarli, con umiltà, ma consapevoli della nostra forza. Ci faremo trovare pronti, sarà una gran partita ma a mio avviso non fondamentale per il campionato. Saremo motivatissimi».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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