Ovvero, un giorno dopo l’infortunio del fenomeno del Barcellona nel corso della partita della Liga vinta per 2-1 al Calderon con l’Atletico Madrid: un intervento killer al 94′ dell’ex difensore ceco della Fiorentina, Tomas Ujfalusi, che ha fatto tremare Messi e mezzo mondo, e soprattutto che ha gonfiato come un melone la caviglia destra dell’argentino. Miracolosamente, però, la Pulce non ha riportato nessuna frattura o lesione ai legamenti, e nel frattempo sta collezionando le coccole dei compagni e degli amici. Come il Pocho.
E allora, la chiacchierata. Tormentata da una linea che cade con frequenza e dal gioco del chiamo io, poi tu. Alla fine, Messi chiama e Lavezzi risponde. “Finalmente“. Il Pocho è a cena nel suo salotto prediletto sul Lungomare, da Regina Margherita, il buen retiro di tutta la squadra – Mazzarri compreso – griffato Marco Iorio. Poco distante ci sono anche Cannavaro e Cavani, ma ormai tutti sono abituati a mangiare una pizza a un palmo dai propri idoli. La sensazione di carpire la voce di Messi, però, è nuova. E dunque emozionante. Lavezzi e Leo parlano dell’infortunio, con il Pocho che si sincera delle condizioni del compagno della Seleccion e che ovviamente gli fa il più sincero degli in bocca al lupo. Parole accompagnate anche dall’immancabile mms che immortala la caviglia formato melone, e dalle domande tutte napoletane. Perché per gli argentini Napoli e il Napoli sono un mito. Un mito di nome Maradona: Messi si è informato della squadra di Mazzarri e del San Paolo; della Coppa e del campionato; del tifo e dell’entusiasmo crescente dopo la vittoria con la Samp. Dei colpi di Lavezzi sono pieni i siti argentini, proprio come quelli (di più per carità) del piccolo fenomeno, e così il fantasista del Barça ha fatto i complimenti al compagno di Seleccion. Lavezzi non è stato da meno: “Dopo Maradona ci sei soltanto tu, Leo. Sei tu il più forte dopo Diego“.
Stima reciproca consolidata nel tempo, non c’è che dire. Perché il Pocho ha incoronato la Pulce e la Pulce ha incoronato il Pocho. Prima della lista definitiva dei convocati di Maradona per il Sudafrica: «Lavezzi è un grande calciatore – disse Messi -: penso che sarebbe un ottimo partner per tutti gli attaccanti, non soltanto per me. E penso anche che abbia concrete possibilità di andare al Mondiale». Ezequiel, in realtà, riuscì ad entrare nella lista dei 30 pre-convocati della Seleccion diramata da Diego, salvo poi doversi rassegnare ad assistere alla Coppa davanti al televisore dopo l’ulteriore e definitiva scrematura dell’ormai ex commissario tecnico. Delusione smaltita. Magari non del tutto ma comunque smaltita. Lavezzi è tornato a Napoli carico come una molla, e dopo un inizio di stagione a ritmi altissimi e una successiva flessione, domenica a Marassi ha onorato il numero 22 che porta dietro la sua maglia azzurra: in campo ha fatto il pazzo. Accezione positiva, sia chiaro: accelerazioni, dribbling, tiri, moto perpetuo e l’assist delizioso che Cavani ha trasformato nel gol della vittoria. Il Pocho è in evoluzione, anche personale, ma la serenità è assoluta: Batista lo ha regolarmente convocato dopo il Mondiale e Mazzarri con lui sta tentando di compiere un piccolo capolavoro. Per la consacrazione non resta che migliorare le capacità realizzative, perché con il potenziale che si ritrova potrebbe davvero diventare micidiale. Si vedrà. Il Chievo è dietro l’angolo. Come la voce di Messi: magari il fenomeno gli ha trasmesso un po’ di fluido da goleador.
LA REDAZIONE
Fonte: Il Mattino
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