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Il Messaggero – Caso biglietti e infiltrazioni della ‘ndrangheta: oggi Agnelli rischia l’inibizione

Alle 14 andrà in scena il processo al presidente della Juventus

È arrivato il giorno più temuto da Andrea Agnelli, infatti, nella giornata odierna, così come scrive il Messaggero, alle 14 davanti al tribunale della Federcalcio di Roma andrà in scena il processo al presidente della Juventus e di altri due dipendenti del club bianconero, ovvero il capo della biglietteria Stefano Merulla e il security manager Alessandro D’Angelo, oltre all’ex responsabile del marketing Francesco Calvo. Si tratta del processo relativo al «caso biglietti»: la sentenza potrebbe essere pronunciata già oggi, escluso che si patteggi in quanto le trattative di questi mesi non sono andate a buon fine. Il club, invece, crede di poter cavarsela solamente con una multa. I pm piemontesi hanno tuttavia confermato le infiltrazioni della ‘ndrangheta nella curva allo Stadium.

Per la giustizia sportiva il procuratore federale Pecoraro contesterà di aver riservato migliaia di tagliandi per i gruppi organizzati sapendo che poi gli stessi sarebbero stati utilizzati per opere di bagarinaggio. La procura respinge «monetizzazione» della pena, anzi Pecoraro potrebbe chiedere almeno un anno e mezzo di inibizione per il presidente della Juventus. In caso di condanna, la pena sarà valida immediatamente con Andrea Agnelli che non potrà esercitare le proprie funzioni nel periodo di condanna. Tuttavia non decadrà immediatamente dalla carica in quanto, secondo l’art.29 dello statuto Figc, in caso di «inibizione o squalifica complessivamente superiore ad un anno» il numero di mesi va calcolato solo al termine del terzo grado. Nel caso in cui al termine dell’iter il presidente bianconero sarà condannato ad almeno un anno e un giorno, egli dovrà attendere dieci anni prima di poter tornare a fare il presidente, a meno che, dopo aver fatto richiesta, non ottenga la riabilitazione.

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