Quando si dice: telepatia. Pensavano tutti a Mertens, nel giorno del primo incontro a Londra. Ci pensava Rafa Benitez, che lo aveva fatto seguire. Ci pensava Riccardo Bigon, che già due anni fa avrebbe voluto il fiammingo al Napoli: però ritagliarsi un posto nel 3-5-2 venne considerato complicato dal predecessore dello spagnolo e la vicenda si chiuse lì. Sino a prova contraria. Perché non appena Benitez e Bigon cominciarono a snocciolare le proprie idee, convergenza parallela: che ne dici di Mertens? Blitz in Olanda, ad Eindhoven, dieci milioni di euro (o giù di lì) e affare fatto, prendendo un ventiseienne multiuso, che in questa sua prima stagione italiana ha segnato 11 reti (nove in campionato e due in Coppa Italia), che ha messo assieme anche 10 assist (due in Champions e uno in Europa League), che si è ripagato sul campo con un atteggiamento sottolineato da Benitez: «Un professionista esemplare». Adesso cominciano le vacanze: quell’indemoniato fa la fascia su e giù, con preferenza a sinistra, deve continuare a correre. E sarà un piacere. Mertens ha numeri rilevanti: sino a questo momento, sono già cinquanta partite per lui, che ne ha disputate sei in Champions, 4 in Europa League, 32 in campionato, quattro in Coppa Italia e altrettante con la nazionale belga. In termini di minutaggio, siamo di poco sotto ai tremila (per la precisione 2716’) ma manca la partita di domani con il Verona. Il Mondiale è alle porte e il Belgio ha buone possibilità di superare il primo turno: il girone H non sembra difficilissimo per una Nazionale che rientra tra le possibili sorprese di Brasile 2014 .
Fonte: Corriere dello Sport
