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Mertens può sperare: niente lesioni per lui, ma la Juve resta un miraggio

L’INCUBO- E allora, l’ultima sequenza. L’ultimo insieme di fotogrammi della maledizione: è il 75’ della partita con la Fiorentina, quando Dries entra al posto di Insigne. Benitez sperava in una scossa, ma arriva soltanto il colpo del ko: intervento di Savic e la caviglia destra traballa. Panico, terrore, Mertens esce aggrappato ai medici, con la gamba destra a penzoloni, e per un po’ vive l’incubo del problema serio.

Una preoccupazione sfumata dopo gli esami strumentali: semplice distorsione, legamenti salvi, lesioni escluse e sotto con le terapie per provare a limitare i danni (già ieri mattina la prima seduta). Conseguenze? Niente trasferta a Catania e gran gala con la Juve a rischio, però in questi casi tutto dipende dalla reazione: se la caviglia migliorerà già nei primi giorni, magari Rafa potrà sperare di contare sul genietto venuto dalle Fiandre già per domenica. Sbilanciarsi, comunque, non serve: attendere, prego. Il dato fondamentale è che la sua stagione non è a rischio.

FUORI CAUSA- Sì, perché è accaduto anche questo: a Rafael, a coronamento di un primo tempo formidabile in Galles con lo Swansea. Miracoli su miracoli, interventi decisivi e il legamento anteriore del ginocchio destro: sono i ricordi di una simpatica serata gallese di Europa League.

Il portiere brasiliano è stato operato a San Paolo, ha dato appuntamento a tutti alla prossima stagione e ora è intento nella fase di recupero: boa sorte. E’ andata altrettanto male, ma almeno vivranno la fase finale del campionato e la finale di Coppa Italia, a Giandomenico Mesto, vittima di un infortunio identico a quello del portiere con il Catania, e a Juan Camilo Zuniga, operato al ginocchio destro per una pulizia (resa necessaria dagli scompensi causati da un’operazione al menisco di 7-8 anni fa). Calcoli: Mesto non gioca dal 2 novembre 2013, e dunque da 29 partite, mentre il colombiano, a quota 35 gare di assenza, dalla trasferta di Champions contro l’Arsenal del primo ottobre 2013.

IL COLMO- Operato anche Maggio, a settembre 2013 (dopo il Milan), al menisco sinistro: per lui, 3 partite di pausa e via. Salvo poi fermarsi ancora, alla vigilia dell’andata con il Porto, per uno pneumotorace causato da uno stop di petto in allenamento. Il colmo. E guai peggiori scongiurati dal super tempestivo intervento dello staff medico (nella notte della partita, all’atterraggio a Capodichino): finora ha saltato altre 4 partite, ma sta bene e migliora vista d’occhio.

Condizionata in maniera decisiva anche la stagione di Marek Hamsik: colpo con la Juve a Torino, conseguente algodistrofia post-traumatica al secondo metatarso del piede sinistro e 8 partite da spettatore. Soltanto 8: l’infortunio è il medesimo di El Shaarawy, disperso ahilui. Sei, invece, le gare saltate da Valon Behrami per i postumi di un pestone all’alluce del piede sinistro (con l’Inter): lo staff medico, però, gli ha quantomeno evitato l’intervento. L’unico problema muscolare della lista è quello accusato da Reina a Cagliari, in occasione dell’ultima del 2012: per lui, in totale, 5 giornate da tifoso.

Fonte: Corriere dello Sport

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