Dries Mertens, esterno offensivo del Napoli, ha rilasciato un’intervista alla rivista Four Four Two. Il numero 14 partenopeo, con la sua nazionale indossa lo stesso numero di casacca, è reduce da un ottimo Mondiale con il Belgio e non vede l’ora di tornare a Napoli per mettersi a lavoro:
Dal Psv al Napoli, ci dica qual è stato il significato più importante di questo trasferimento.
“È stato un esame importante venire a giocare in un campionato difficile e in una squadra così blasonata. Confesso che qualche timore l’ho avuto, sapendo di correre il rischio di non poter giocare abbastanza. Al Psv ero sempre titolare, mentre ero consapevole che qui non avrei avuto il posto assicurato. Temevo di perdere la Nazionale se non avessi giocato con continuità, di non andare ai Mondiali. Invece è successo proprio il contrario e questa è diventata la stagione della definitiva maturità professionale, ho arricchito le mie conoscenze in un calcio evoluto e difficile. Devo tantissimo, anzitutto, al Napoli e a Rafa Benitez per gli attestati di stima che sto ricevendo di continuo“.
Quanto tempo immagina di restare qui?
“Vedremo. Per il momento sono contento, poi ho un contratto per 5 stagioni. Quest’anno ho fatto bene, ma so che posso migliorare ancora, sempre qui con il Napoli. Perché non penso affatto a cambiare squadra“.
Ne parla quasi come uno veramente innamorato di questa terra.
“Lo dico anche perché Napoli è il posto ideale per chiunque voglia giocare ad alti livelli. È una città meravigliosa, diventata ancora più affascinante, grazie alla passione dei nostri tifosi. È un luogo incantato, dove ogni vittoria diventa un grande trionfo“.
Qualche calciatore in passato si è lamentato della eccessiva pressione che procura tanto amore. È così?
“Ovunque è così, però non può essere un problema, se si ha la giusta mentalità. Bisogna essere sempre molto concentrati, consapevoli dei nostri limiti e dei nostri punti di forza. Poi, se i tifosi vengono a chiederti una foto o l’autografo, che male c’è?“.
Ma l’unico modo per migliorarsi rispetto a quanto fatto quest’anno, lei sa qual è: vincere lo scudetto.
“Lo so. Tutti i tifosi mi chiedono sempre due cose: vincere lo scudetto e battere la Juve con un mio gol. Per la seconda richiesta li ho accontentati, speriamo di riuscire a soddisfare anche l’altra. Ma abbiamo bisogno di tempo, di lavoro, di una squadra ancora più forte. Non si può fare tutto in un anno, soprattutto in un anno caratterizzato dal cambio di 10 giocatori in tutti i reparti, oltre al modo di giocare completamente diverso e che richiede tempo. Nonostante tutto ciò, è stato un bell’anno con una Coppa Italia in bacheca e, poi, sul nostro cammino abbiamo trovato squadre importanti, come la Roma. La doppia sfida con i giallorossi è stata meravigliosa, elettrizzante. Certo, abbiamo chiuso il campionato con quel terzo posto che ora sembra un dettaglio, ma rappresenta un traguardo importante, visto l’andamento delle due formazioni che ci hanno preceduto. No, non ho grandi rimpianti, so che abbiamo regalato enormi soddisfazioni ai nostri tifosi che, spesso, sono usciti dallo stadio con il sorriso sulle labbra. Abbiamo tentato di appassionarli attraverso un bel gioco e siamo veramente fieri di quello che abbiamo fatto, di come l’abbiamo fatto. Non a caso, davanti a noi si sono piazzate soltanto quelle squadre che hanno stabilito ogni sorta di record nella loro storia calcistica“.
Anche Vermaelen è un belga ed è un difensore che piace molto a Rafa Benitez. Ma lei ha sponsorizzato Napoli al suo connazionale per la prossima stagione?
“Sì, ho parlato con lui, gli ho spiegato che qui sta bene e c’è un grande progetto. Però mi ha risposto che per adesso è un calciatore dell’Arsenal“.
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