La redazione di “Si Gonfia la Rete” ha contattato in esclusiva Stefano Marzo, terzino destro classe ’91 belga di origini italiane attualmente in forza all’Heerenveen, formazione ottava in classifica in Eredivisie, massima serie del calcio olandese. Ex del PSV, Stefano Marzo è stato compagno di squadra di Dries Mertens e Kevin Strootman, oltre che recente avversario, tra gli altri, di Arkadiusz Milik.
Stefano Marzo è un nome tipicamente italiano, eppure tu non parli una sola parola della nostra lingua…
“I miei nonni sono pugliesi: Mio nonno di Santa Maria di Leuca (Lecce) e mia nonna di Acquaviva delle Fonti (Bari). I miei nonni emigrarono in Belgio per lavorare ed io sono nato qui, faccio parte della terza generazione. Sono stato in Italia molte volte, ma poichè mio padre ha sposato una donna olandese a casa mia non si è mai parlato italiano e nonostante mio padre lo parli, io non ho mai imparato. Nonostante questo io mi ritengo italiano e anche quando la nazionale azzurra affronta quella belga o quella olandese, qui a casa tifiamo Italia!”
E di Napoli cosa sai?
“So che Napoli è una bella città e che si trova sull’altra costa rispetto alla mia Puglia. Ma devo essere sincero: le prime due cose che qui associano a questa città sono la presenza della Camorra e la recente emergenza rifiuti, quando le immagini della spazzatura per le strade è arrivata anche qui da noi. So che questo cliché non rispecchia a pieno la verità, ma purtroppo è questo ciò che arriva da noi. Prometto che farò un viaggio da quelle parti per scoprire la verità…”.
E’ un’epoca magica per il calcio belga e tutto parte dalle formazioni giovanili, vedi il Club Bruges che elimina Juventus e Napoli dalla Viareggio. Eppure tu hai scelto di iniziare in Olanda…
“Stavo seguendo la Viareggio Cup, anche perchè c’era anche il PSV in gara, il club in cui sono cresciuto. So che l’Anderlecht ottiene spesso buoni risultati e che il Club Bruges in questa edizione ha eliminato Juventus e Napoli. Non so se si possa dire che la scuola belga sia addirittura tra le migliori al mondo come dicono in tanti, ma di sicuro si sta facendo un ottimo lavoro, questo lo si vede soprattutto dal fatto che la maggior parte dei calciatori della nazionale belga oggi giocano in Premier League. Il merito di questa crescita è soprattutto da ricercare nell’allenamento che si fa nei settori giovanili. Ho iniziato al PSV perchè all’epoca non era come oggi: il calcio olandese era molto più quotato di quello belga. Ho fatto quella scelta e sono stato al PSV per 9 anni, dall’under 12 fino alla prima squadra. Probabilmente ora le gerarchie sono un po’ cambiate e la scuola belga ha superato quella olandese”.
E proprio al PSV hai giocato con il nostro Dries Mertens. Che ricordi hai di lui come giocatore e come compagno di squadra?
“Quando iniziai a lavorare con la prima squadra del PSV lui era appena arrivato dall’Utrecht e fu acquistato per una cifra molto importante. Ricordo che si diceva che l’Anderlecht lo aveva mandato via perchè era troppo piccolo e così prima di arrivare al PSV dovette fare un bel po’ di gavetta tra AGOVV e lo stesso Utrecht. Ciò che ricordo di lui come giocatore è che amava partire sempre da sinistra per poi accentrarsi e calciare col destro, in questo mi ricordava Arjen Robben. Non ho avuto molto a che fare con lui fuori dal campo, ma lo ricordo sicuramente come un bravo ragazzo, molto simpatico. Una persona piacevole”.
Ti sorprende questa sua evoluzione in centravanti ed i numeri impressionanti che sta avendo in questa stagione?
“Ho sempre pensato che fosse troppo piccolo per giocare in Italia, soprattutto in quella posizione. Qui in Belgio tutti lo consideravano un giocatore straordinario nel subentrare in corsa e spaccare la partita, ma non uno che potesse partire da titolare con la stessa efficacia. Quest’anno sta dimostrando a tutti di poter giocare anche da numero 9 e che può segnare tantissimi gol sia in Serie A che in Champions League. Tutti gli opinionisti ed i critici qui in Belgio hanno cambiato opinione su di lui dopo questa stagione. Ogni settimana sui giornali leggiamo dei gol che ha fatto, adesso c’è molta più attenzione su di lui e sulle sue prestazioni”.
E quindi adesso è pronto per la Premier..?
“Torniamo sempre allo stesso discorso: non so se a livello fisico la Premier League può essere il campionato giusto per lui. Ma credo che se tu inserisci un buon giocatore in una buona squadra, questo può sempre far bene. Sono certo dunque che se dovesse entrare a far parte di una buona squadra farebbe bene e segnerebbe i suoi gol anche in Inghilterra. Non sono però così sicuro che sia questa la scelta che lui voglia fare e che in Inghilterra sarebbe più felice di quanto lo è in Italia, soprattutto per il clima che è decisamente peggiore. Chissà se questo è un aspetto su cui sta riflettendo…”
Quando eravate compagni di squadra Dries era già impegnato nella sua love story con l’attuale moglie Kate…
“Non ricordo. Come dicevo prima, all’epoca ero un giovane che si affacciava alla prima squadra, non frequentavo molto i calciatori fuori dal campo. Non so nulla di questa storia. Nell’ultimo mese in Beglio si è creato un polverone attorno alla loro storia, si è scritto di tutto anche perchè lei qui è diventata famosa partecipando ad una trasmissione alla TV. Ho letto che la loro storia sarebbe finita e che i due starebbero vivendo separati, ma ripeto, personalmente non ne so nulla”.
In quella stagione al PSV con te e Dries c’era anche Kevin Strootman
“So che sono grandi amici, erano stati compagni già all’Utrecht ed anche al PSV sono stati a lungo compagni di squadra ed insieme facevano grandi cose giocando nella stessa catena sulla fascia sinistra. Erano sempre insieme anche fuori dal campo. Anche Kevin è un grande giocatore. Entrambi hanno avuto una grande carriera in Serie A dopo aver lasciato il PSV”.
Il calcio belga è cresciuto in maniera impressionante negli ultimi anni. Eppure nei grandi tornei europei e mondiali continua a mancare qualcosa…
“Agli europei non sono andati benissimo e qui tutti ce l’avevano con l’ex CT Wilmots. Non so cosa manchi ancora. Ci sono tanti giocatori molto forti che però in questi grandi appuntamenti non hanno reso al massimo. Nelle qualificazioni dominano e sono sempre primi in classifica, credo manchi soltanto un po’ di esperienza per capire cos’altro serve per arrivare a vincere nelle grandissime manifestazioni come mondiali ed europei. Sono eventi particolari, in cui ci si gioca tutto in 3-4 settimane.. Credo che il nuovo CT Martinez potrà dargli quel qualcosa in più per far meglio alla prossima occasione”.
Tornando invece al tuo percorso ed al campionato olandese: ti sarà capitato diverse volte di avere come avversario anche un altro azzuro, Arek Milik…
“Sapevo che Milik fosse un buon giocatore, già dai tempi dell’Ajax, ma in Olanda si diceva di lui che fosse troppo discontinuo e che alternasse ottime prestazioni ad altre meno buone. Quando fu acquistato dal Napoli per tutti quei soldi, qui in Olanda ci si chiedeva “ma com’è possibile che abbiano speso così tanto per lui?!”. Credo che adesso Milik abbia dimostrato di potersi esprimere ad altissimi livelli e di essere stato un ottimo acquisto per il Napoli”.
Parliamo dei talenti che ancora militano in Eredivisie e che sono molto graditi al mercato italiano…
“- Dolberg è un attaccante molto giovane e pieno di talento. E’ fortissimo ed ha già segnato dei gol incredibili. Ha un grande futuro davanti a sè ed è sicuramente uno dei più grandi talenti che ci sono oggi in Olanda.
– Klaassen è un giocatore importante, ma non è un giocatore così speciale secondo me. Ha giocato un paio di stagioni di livello all’Ajax e probabilmente è pronto per fare uno step successivo. Ma non credo sia un giocatore così straordinario e talentuoso come lo è invece Dolberg.
– Rashica è un buon esterno, uno dei migliori del campionato olandese. Non lo conosco benissimo anche perchè gioca sulla destra e quindi mai sulla mia fascia, però ogni week-end è sempre il giocatore più pericoloso del Vitesse.
– Sam Larsson so che stava flirtando con l’Atalanta. E’ il giocatore di maggior talento della nostra squadra ed è inoltre un incredibile atleta. Si allena sempre al massimo, è attento a ogni particolare ed ha una grande cura del suo corpo. Assomiglia un po’ al vecchio Mertens nel partire dall’esterno per poi convergere verso il centro per calciare. E’ una delle ali più forti del campionato olandese e sono sicuro che sia pronto per fare il salto verso la Serie A”.
A proposito, al Napoli serve un terzino: sei pronto..?
“Io potrei anche essere pronto, ma non credo che il Napoli mi stia aspettando (ride, ndr)”
Ma giocare in Serie A sarebbe il tuo sogno…
“Nelle mie vene scorre sangue italiano, sarebbe chiaramente un sogno per me poter giocare in Serie A e sarebbe anche il sogno di mio padre. Ma bisogna essere realisti e consapevoli di quelle che sono le proprie qualità ed anche dei propri limiti. Ho ancora davanti i migliori anni della mia carriera, quindi mai dire mai…”
Fonte: Sigonfialarete.com
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