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Mertens, la variabile impazzita dell’attacco azzurro: eppure non è stato facile …

E segna spesso lui, di questi tempi. Infinitamente Dries: fondamentale, in questo momento. Se non insostituibile, difficilmente sostituibile in questo preciso momento storico del Napoli: esplosivo, in forma smagliante, brillante e soprattutto in grande confidenza con il gol. Esempi? Beh, parola ai numeri, scienza esatta: dal 6 gennaio, e dunque dalla prima del nuovo anno andata in scena al San Paolo con la Samp, Mertens ha realizzato 4 gol tra il campionato e la Coppa Italia. Niente male, vero, per uno che nei primi mesi della sua esperienza napoletana aveva visto più panchina che altro. Poi, l’esplosione: perché al di là delle reti, il belga ha creato e inventato; ha ricamato gioco e seminato pericoli a profusione, risultando molto spesso il migliore della banda. E oggi, il Milan: dopo due pareggi e tre sconfitte in campionato, beh, serve proprio una notte da grandi.

SEMPRE PRESENTE – E allora, sotto a chi tocca. Con una nota a margine sottolineata ed evidenziata: perché è vero che Rafa continua a mescolare le carte e gli uomini, dando libero sfogo al turnover e alle sorprese, però lo è altrettanto che, dalla Samp in poi, Mertens ha sempre cominciato dall’inizio i giorni e le notti di serie A. Sempre titolare, in campionato, dal 2014: Samp, Verona, Bologna, Chievo e Atalanta, con partenze dalla panchina in Coppa Italia con la Lazio e la Roma. Ah, giustappunto, la Roma: è stato proprio Dries, mercoledì all’Olimpico, a piazzare la gran bella zampata del 2-2 momentaneo subentrando a semifinale in corso. Il tempo di prendere le misure e via: gol alla Mertens e qualificazione rimessa totalmente in discussione.

BEN FATTO – Il sesto sigillo della sua stagione – cinque in campionato e uno in Coppa – di un’annata partita un po’ così, «perché abituarmi alla nuova lingua mi ha creato qualche difficoltà» , e poi gradualmente divenuta importante. Anzi, importantissima: se Albiol, Callejon e Higuain arrivavano con la scia di uno charme e di un appeal targato Real, Dries era stato conosciuto dal popolo azzurro esclusivamente da avversario di Europa League (prima con la maglia dell’Utrecht e poi con quella del Psv). Sì, lui è stato un crack del mercato: un acquisto indovinato come pochi, un valore aggiunto e un giocatore destinato a lasciare il segno.

LA MARATONA – Cosa manca per rendere il quadro perfetto? Considerando che il Mondiale è sullo sfondo, e lui guarda sorridente in prospettiva, non serve altro che riprendere a marciare a pieno regime con il Napoli: la vittoria manca da un bel po’ di partite, e sebbene il 3-2 di Roma lasci molto più che aperti i giochi di Coppa, gli azzurri hanno l’assoluta necessita di rimettersi a correre in campionato per evitare che il secondo posto, finora di proprietà di una Roma decisamente più costante, diventi un miraggio e la Champions un’oasi da raggiungere a fatica. E allora, porte aperte al San Paolo: arriva il Milan e Mertens non si ferma. Sì, salvo sorprese alla Benitez, il belga farà ancora parte dei moschettieri d’attacco: del resto, in questo frangente sembra davvero difficile rinunciare a Dries. Anzi, è da un bel po’ che la storia si ripete.

Fonte: Corriere dello Sport

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