L’aveva detto al termine della gara con il Torino: «Mi piace essere tra i migliori, ma un gol lo vorrei anche fare prima o poi». Già, perché Dries Mertens non a caso in Belgio è chiamato «il piccolo Messi». E la Pulce i gol li fa. Non solo li impacchetta per gli altri. E allora ieri, quando dopo l’uno-due con Gonzalo Higuain si è ritrovato davanti la porta di Neto, quasi non ci ha creduto. «È la nostra forza l’imprevedibilità offensiva. Facciamo gol con chiunque. I nostri avversari lo sanno che siamo letali».
Eccolo il piccolo Messi dei Paesi Bassi: non segnava dal 12 maggio quando realizzò il gol della bandiera del suo Psv sul campo del Twente. Una stagione da goleador coi fiocchi, in Eredivisie: 16 gol. Niente male. Più un altro sigillo in Europa League: al Napoli. «Con la Fiorentina Benitez ci aveva chiesto di essere più cattivi: ha parlato molto con noi prima della partita e penso che sia soddisfatto della nostra prestazione». Svela il segreto di questo Napoli: «Sappiamo essere offensivi al massimo: quando abbiamo palla nessuno sa quello che faremo».
L’uomo degli assist d’oro ritrova la via del gol: «Era tanto che non segnavo. Mi mancava…». Il Napoli vola e questo ragazzo un po’ alla volta ha soverchiato le gerarchie. «È la rosa che conta: siamo tutti amici, questa è la nostra forza. Chi gioca lo decide l’allenatore». Lo voleva De Laurentiis, lo voleva anche Benitez: è stato il primo colpo del Napoli questa estate. Un «quasi» signor nessuno. Ora tutti lo hanno incoronato come fondamentale nel Rafa-Napoli: «La stagione è molto lunga, la posta in palio con la Fiorentina era importante. Vincere qui ci fa stare bene. Questo è un grande momento per noi e vogliamo fare tanta strada sia in Italia che in Europa».
Fonte: Il Mattino
