Fu lui a mettere al sicuro la vittoria sulla Juve nel campionato scorso: Dries Mertens subentrò a Marek Hamsik ad un quarto d’ora dal termine e siglò la rete del due a zero con un gran diagonale. Anche stavolta potrebbe verificarsi la stessa situazione anche se Mertens scalpita, rivendica quel posto che era stato il suo dopo l’infortunio di Insigne, vorrebbe partire titolare. Ma Benitez nulla lascia trasparire, come da sua consuetudine, anche per mantenere tutti sulla corda. Resta in piedi, quindi, il ballottaggio nel tridente offensivo tra lui e De Guzman che negli ultimi tempi (proprio con la Juve a Doha ed anche a Cesena) ha garantito maggiore equilibrio sul centro sinistra partecipando con qualità e continuità alla fase di possesso palla. A Mertens non resta che prepararsi a puntino, attendere e sperare. Tra coloro che erano attesi all’esplosione, lui è rimasto l’unico a non aver ancora rispettato le attese. Si è sbloccato Callejon, si è rivisto Hamsik, si sta confermando Higuain ma chi manca all’appello resta sempre Mertens.
DIFFICOLTA’. In questo campionato ha sofferto oltremisura il dopo-Mondiale e quando sembrava aver ritrovato la forma, ecco l’impatto aereo con Williams in Belgio-Galles del 14 novembre scorso con successiva commozione cerebrale. Una stagione iniziata male ed un prosieguo con un trauma che è costato più caro di quanto si pensasse. Il belga non si è più ritrovato. Ha faticato a superare l’avversario ed ancora peggio ha stentato ad inquadrare la porta. Tanto che Benitez contro il Parma incaricò lui di calciare il rigore proprio nel tentativo di rigenerarlo sul piano psicologico. Ma neanche quella rete, la prima messa a segno in questo campionato, bastò per ridargli fiducia e convinzione. Mertens, infatti, subentrato a Doha al posto di Hamsik, sbagliò dal dischetto dimostrando di avere ancora dei problemi
SI RIPARTE. Ora sta per iniziare il vero campionato per l’ex folletto del PSV Eindhoven. A Capodanno ha invitato alcuni compagni di spogliatoio a casa per il cenone anche per stringere ancora di più il legame e promettere i suoi gol a breve termine. Lo scorso campionato diede il meglio di se nel girone di ritorno, risultando uno dei protagonisti di Napoli-Juve ed arrivando al termine in doppia cifra (11 reti ed 8 assist), distinguendosi in ambito europeo(altri 3 gol) e siglando uno dei bersagli che assicurarono la vittoria della Coppa Italia. Nel frattempo, Benitez gli ha ritagliato un ruolo che non lo appaga del tutto: il jolly da calare a gara in corso partendo dalla panchina. Magari al posto di Hamsik. E spesso la mossa ha dato anche i suoi frutti. Ma Mertens rivendica un posto da titolare. Anche per non uscire dal giro della sua nazionale. E farà di tutto per dimostrare a Benitez che è tornato quello di prima. Magari già dalla sfida con la Juventus che per lui avrebbe il sapore di una rivincita dopo quel penalty fallito a Doha. Mertens chiede di partire dall’inizio per avventarsi sulla difesa bianconera e cercare di mandarla in tilt con le sue accelerazioni. E se dovesse partire dalla panchina, la sua voglia di riscatto sarebbe ancora maggiore. Di sicuro, Benitez sa di avere tra le mani (oltre a Gabbiadini), un altro jolly devastante da calare al momento che riterrà più opportuno.
Corriere dello Sport
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