Dries Mertens, attaccante del Napoli, ha rilasciato una lunga ed interessante intervista a Il Mattino. Tanti i temi trattati dal belga, ecco il resoconto:
La sua ragazza ha scritto sul suo blog tante cose positive di Napoli sottolineando anche aspetti negativi, come la camorra e i rifiuti: cosa pensa delle sue affermazioni?
«Molta gente dal Belgio telefona alla mia ragazza per chiedere informazioni su Napoli e lei risponde sempre a tutti che vive in una città bellissima e invita tutti a venire a trovarci: la nostra casa è un albergo, spessissimo sono qui i miei familiari. Napoli piace tanto alla mia famiglia e alla mia fidanzata. Lei ha parlato anche di altre cose di Napoli, a lei andrebbe fatta la domanda».
E Mertens cosa dice di Napoli?
«Napoli è una città bellissima che piace troppo a me e a tutta la mia famiglia».
Cosa le piace di più?
«Difficile dire la cosa che mi piace di più di Napoli, perché sono tante le cose che mi piacciono: sicuramente la cucina, la città, la squadra. E Capri, Sorrento, Positano. Belli il mare, il sole, la pizza. Tutto»
E la cosa più brutta?
«La cosa più brutta sarebbe andare via di qua, andare via da Napoli».
Ha detto di essere tornato a Napoli ancora più affamato di prima: la sua è fame di scudetto?
«La mia fame? Voglio giocare bene e fare meglio dell’anno scorso: questo concetto vale per me e tutti gli altri miei compagni del Napoli».
Il Napoli si presenta tra le possibili protagoniste nella lotta al tricolore, quali sono le altre favorite?
«All’inizio tutte partono alla pari. Di sicuro non c’è soltanto il Napoli ma sono diverse le squadre forti: la Roma ha preso grandi giocatori e sarà tra le protagoniste, già l’anno scorso ha disputato un’ottima stagione».
Ci descriva Fellaini, l’obiettivo del mercato azzurro suo compagno nel Belgio?
«Dico che Fellaini è un grande calciatore, ci ho giocato insieme tante volte nel Belgio:vediamo se viene…».
Avete parlato del suo possibile trasferimento a Napoli?
«Sì, certo: gli ho fatto la stessa domanda che tutti quanti fanno e mi ha risposto che deve parlare con Van Gaal».
Cosa ha detto a Fellaini di Napoli?
«Tutte le volte che vado in Belgio per giocare con la mia nazionale parlo sempre in modo positivo di Napoli. A lui ho detto che mi piace molto la città, la squadra e che indossare la maglia azzurra è come un sogno. Fellaini sa che Napoli è una città speciale, una squadra speciale. Ovviamente mi farebbe molto piacere giocare insieme a lui. Però non mi piace parlare prima perché Fellaini non è un giocatore del Napoli».
Può essere lui a garantire il salto di qualità?
«Questo non lo so. Però dico che tutti gli acquisti effettuati dal Napoli sono stati sempre indovinati e quindi sarebbe così anche per Fellaini. Sono già arrivati due nuovi acquisti, la rosa del Napoli è formata da calciatori forti ed è sicuramente preferibile avere tanta concorrenza».
Di quanti rinforzi ha bisogno il Napoli?
«È andato via Behrami,che l’anno scorso ha giocato trenta partite. Ci sarà bisogno di un elemento al suo posto».
Troppi gol incassati,questo il vostro principale difetto l’anno scorso: è in difesa che bisogna migliorare per arrivare al top?
«Sì, ma non deve migliorare solo la difesa. Abbiamo altre situazioni sulle quali lavorare. È vero che la squadra ha preso qualche gol di troppo ma il lavoro difensivo inizia già in attacco: dobbiamo migliorare la fase difensiva come squadra, il discorso non riguarda soltanto i difensori. Così prenderemo meno gol».
È arrivato Koulibaly e il suo esordio è stato molto convincente: il rinforzo giusto perla difesa?
«Sono stato in campo 45 minuti contro il Paok e ho visto che ha giocato una gran bella partita, mi ha fatto una buona impressione. In difesa ora sono rientrati anche Fernandez ed Henrique, abbiamo tante soluzioni».
L’attacco invece è stato il reparto migliore: tanti gol e grande intesa tra voi punte. Ci spiega il segreto?
«Il segreto è la squadra. L’attacco inizia dietro e la difesa inizia avanti. Tutti i giocatori del Napolihanno fame di segnare e penso che sia questo il nostro segreto».
Il suo concorrente sulla fascia sinistra è Insigne: com’è il vostro rapporto?
«Il concorrente non è solo Insigne: ho giocato anche a destra e in posizione da numero10alle spalle della prima punta. E anche lui è stato schierato a destra. Siamo una squadra con 25 giocatori e solo undici possono andare in campo, una cosa normale. La concorrenza è tra tutti noi e fa bene. Lorenzo è un bravissimo ragazzo, il mio rapporto con lui è molto buono, come con tutti gli altri compagni».
A Napoli è tornato Higuain che ha elimnato il suo Belgio ai Mondiali: è lui il vero top player del Napoli?
«Gonzalo ha fatto benissimo l’anno scorso: è un grandissimo attaccante ed è molto atteso quest’anno. Però anche lui, come ogni calciatore, per esprimersi al massimo ha bisogno di tutta la squadra».
Il calcio di Benitez è molto offensivo: si può vincere anche con questa idea in Italia, dove tutte le squadre pensano innanzitutto a
difendere?
«Benitez ha dimostrato grandi qualità in tutte le squadre che ha allenato: ha una grandissima esperienza, il mio anno con lui è stato molto importante. Si può vincere con questo tipo di calcio ma c’è bisogno del lavoro. Non dimentichiamo che l’anno scorso era il primo anno a Napoli di Benitez, Higuain, Callejon, Albiol, Ghoulam e di altri: con molti calciatori nuovi il primo anno è sempre difficile».
Quanto si è indebolita la Juve con la partenza di Conte?
«Non saprei dirlo. Conte ha dimostrato di essere un grande allenatore, però la Juve resta una squadra molto forte».
Roma e Inter sono le due squadre che si sono rinforzate di più sul mercato: lotteranno per lo scudetto?
«La Roma ha messo a segno operazioni di mercato molto importanti e la stessa cosa vale per l’Inter. Saranno sicuramente tra le protagoniste della stagione e potranno lottare per il vertice».
Nella scorsa stagione, la prima in Italia, lei è stato già decisivo, la vera sorpresa non solo del Napoli: come è riuscito a diventare subito protagonista?
«Avevo giocato due anni con il Psv già a un livello alto perché il Psv non è una piccola squadra. Mi sono trasferito al Napoli dove mi sono sentito subito a mio agio:ho avvertito la fiducia di Benitez e dei compagni, questo per me è stato decisamente importante».
È reduce da un grande Mondiale con il Belgio: la Coppa è un’emozione?
«Prendere parte al Mondiale è un’emozione speciale. Come un’emozione speciale è giocare la Champions League con il Napoli: la
musica al San Paolo, l’urlo dei tifosi, una cosa fantastica».
Il preliminare di Champions è fondamentale per la vostra stagione: un obiettivo da non fallire?
«Sarà una partita importantissima per noi: un obiettivo molto importante per noi calciatori ma anche per la società e per Napoli».
Benitez negli spogliatoi come si relaziona con lei e con gli altri: ci dice qualcosa dell’allenatore al di là dell’aspetto tecnico?
«Benitez parla con tutti noi, la sua porta è sempre aperta. Si può sempre andare da lui e parlare di tutti gli aspetti e non solo di calcio. Se hai qualche altro problema puoi andare da lui in ogni momento e parlarne».
E il suo rapporto con il presidente De Laurentiis?
«Anche con lui il rapporto è così. Dal primo giorno mi ha detto: se hai un problema chiamami, 24 ore su 24 sono a disposizione. E se la prima volta che incontri il presidente ti dice questa cosa non puoi mai dimenticarla… Tutti i napoletani sono così, questa gente è fantastica perché se hai un problema è sempre pronta ad aiutarti».
Hamsik è tornato dopo l’infortunio ed è ripartito forte, può essere lui il vero rinforzo quest’anno?
«Marek è un grande giocatore e sono certo che farà un’ottima stagione».
Cosa manca ancora al Napoli per essere al top, su cosa deve ancora migliorare?
«Dopo il primo anno vissuto insieme, adesso tutti quanti abbiamo una maggiore esperienza e questo sarà molto importante».
Il suo vero obiettivo è vincere lo scudetto?
«Il mio obiettivo e quello di tutti gli altri calciatori del Napoli è fare meglio dell’anno scorso. Per riuscirci dobbiamo dare ogni giorno e in ogni partita il cento per cento. Lo scudetto è difficile, ci sono tante squadre forti e non solo il Napoli. Ci sono la Roma, la Juve, l’Inter e anche la Fiorentina».
Ma questo Napoli se la può giocare con tutte?
«Sì,questo sì: l’anno scorso lo abbiamo dimostrato soprattutto in casa disputando ottime partite e vincendo contro tutte le grandi squadre».
Ora il preliminare di Champions League, il primo grande Appuntamento della stagione: quali sono le insidie in una partita così
Importante che arriva così presto?
«Il preliminare di Champions è adesso la partita più importante per noi. L’insidia? Non bisogna pensarci troppo su e preoccuparsi, ma soltanto affrontare la partita con la massima concentrazione perché siamo una squadra forte».
Una squadra che per arrivare al top deve però ancora migliorare, su quale aspetto?
«Dobbiamo prendere meno gol e fare più punti contro le piccole. L’anno scorso abbiamo perso qualche partita di troppo e per essere al vertice devi vincerle tutte».
Il suo secondo anno a Napoli, l’anno scorso realizzò 13 gol: qual è la nuova quota?
«Non ho fissato obiettivi, vedremo. I gol sono una soddisfazione personale ma la cosa più importante è la squadra e io penso a vincere le partite. Se segno è una cosa secondaria»
Nel campionato italiano si affrontano formazioni che si chiudono dietro con tanti difensori: è davvero il più difficile per voi attaccanti?
«Sì, quello italiano è il campionato più difficile del mondo. In Olanda se giochi con il Psv Eindhoven e affronti una squadra piccola sei certo di vincere. In Italia invece non è così, perché anche una piccola squadra ha giocatori forti e tutti quanti si difendono bene insieme. C’è maggiore equilibrio e per noi attaccanti è più difficile fare gol».
Ma il suo dribbling e la velocità d’esecuzione fanno la differenza anche in Italia.
«Se lo dice lei… Io cerco di fare il maggiore numero di gol e il maggiore numero di assist possibile. Spero sempre di riuscirci al meglio e proverò a farlo anche quest’anno».
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