CASTELVOLTURNO – Si riparte: i dubbi di sempre, i ballottaggi del quadrimestre, il cuscino da distemare per concedergli la primogenitura d’una formazione che nasce sempre attraverso riflessioni prolungate. Si ricomincia: con Hamsik che si sistema un plantare speciale per allenarsi, con un paio di posti da assegnare, con il filmato della sfida al Borussia da rivedere, con quello della Lazio (studiata da Benitez anche ieri sera)
da trasmettere: con tutto ciò ch’è vigilia, insomma.
DIFESA – In mezzo c’è il rebus: Fernandez o Britos? Però potrebbe anche non finire qua, perché nell’organico c’è anche Cannavaro, che la speranza la avverte dentro e intanto aspetta: ma se Albiol è intoccabile, e qualcosa può accadere sull’esterno, nel cuore della difesa il turn-over rientra tra le pratiche più utilizzate. Tre uomini per quel posto, dunque, e le percentuali stavolta sono quasi equamente ripartite, lasciando il 34% a Britos (l’unico mancino naturale) e cogliendo qualche chanches in più per il capitano.
CENTROCAMPO – A Dortmund ha cominciato Dzemaili, a Roma potrebbe toccare a Inler: Behrami non si discute, offre dinamismo, va a coprire sulla mezz’ala, si fa in quattro e pure quando deve abdicare per manifesta superiorità altrui. Poi porta il pressing meglio d’ogni altro e le due giornate di riposo l’avranno fatto rifiatare: match Inler-Dzemaili per l’altro posto, quello destinato al regista.
ATTACCO – Dalla trequarti in su, c’è ampia possibilità di scelta: però Higuain è il faro, la stella da far risplendere, e intorno a lui verrà costruita una squadra nata per attaccare. Il minutaggio recente avrà la sua importanza, Callejon e Pandev ne hanno giocate due su due. Però…
MERTENS – Si scatta, destinazione Lazio, e Mertens lo fa con intramontabile entusiasmo, pensando a ciò che può essere e tralasciando ciò ch’è stato nelle ultime tre giornate: «Sto crescendo giorno dopo giorno, Napoli è stata la scelta migliore che potessi fare. Sto giocando in tutte le partite di un certo livello e in una squadra composta da grandi giocatori. A Dortmund è stata una gara intensa, è andata male e sappiamo che ora si fa dura: ma dobbiamo sperare nel Marsiglia, possiamo farlo».
Fonte: Corriere dello Sport
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