E ora si può chiamare il gol alla Mertens, una prodezza già ammirata a Firenze. Il tiro a giro sul secondo palo che va in buca, come fosse un colpo di biliardo, oppure un magia da campi da golf. Tecnica sopraffina, il folletto belga controlla con l’esterno destro verso l’interno e calcia sul palo più lontano. Tutto perfetto, tutto in velocità, un lampo, un guizzo, un colpo mortale per il Verona di Mandorlini. Un gol bellissimo, il terzo consecutivo in quest’avvio di 2014, il quinto stagionale. La rete e l’esultanza con Higuain, la stessa di sette giorni fa al San Paolo contro la Sampdoria. Dopo la rete le mani portate all’altezza degli occhi come a dire: tra noi due l’intesa è perfetta, ci troviamo ad occhi chiusi. Già, tra il Pipita e Mertens l’intesa è perfetta, sono due attaccanti tecnici, forse i più tecnici di tutti. L’argentino lo ispira e il belga colpisce. Proprio come a Firenze, stesso gol, anche stavolta Mertens ha aperto le marcature e il Napoli ha vinto in trasferta. E il belga deve ringraziare per la terza volta Higuain, già perchè lunedì scorso l’assist per la sua rete dell’1-0 fu ancora del Pipita. Segna, dribbla, va via tra gli avversari come fossero birilli. E dimostra grande personalità in un campo ostico e contro avversari determinati. Non ha paura, Mertens. Dopo gli anni in Belgio e Olanda in Italia è arrivato all’età giusta. Gol e assist, questo il suo marchio di fabbrica: ne ha fatti tanti in carriera, soprattutto al Psv e ora sta trovando sempre più il ritmo giusto in maglia azzurra. Il primo acquisto estivo, un colpo messo già in cantiere dal direttore sportivo Bigon e dagli uomini dello scouting azzurro: Benitez lo conosceva bene, aveva già evidenziato il suo nome sul computer. Perfetto per gli schemi di Rafa, per il suo 4-2-3-1 per il gioco ultraoffensivo del tecnico spagnolo, quello con ali ficcanti dallo spiccato fiuto del gol. Esterni d’attacco bravi anche a sacrificarsi e quando c’è da correre in fase di rientro il belga non si tira mai indietro. Nel secondo tempo, con gli azzurri sbilanciati, ha rincorso un avversario a campo largo quasi per cinquanta metri, è andato a coprire lui un buco centrale. Il primo acquisto estivo, undici milioni spesi più che bene dal Napoli: Mertens è l’uomo in più in questa fase, l’attaccante più pericoloso, ormai insostituibile. Il colpo alla Mertens, il tiro a giro sul secondo palo, ci ha provato ancora nellla ripresa: controllo con il destro e conclusione che ha sfiorato l’incrocio dei pali. Gol così li segnava Del Piero, a ripetizione, uno dei tiri preferiti di Insigne che di gol così ne ha segnati tanti a Pescara. A Napoli è diventato il gol alla Mertens, il belga con il cognome da ciclista che ne ha fatta di strada per sfondare nel calcio. L’esultanza condivisa con Higuain e i compagni e poi il ringraziamento e gli applausi verso i napoletani sistemati nel settore ospiti. Stregato dalla passione di Napoli e dalle bellezze della città: vive a Posillipo con la dolce Katrin e a lei dedica spesso le reti disegnando un cuoricino. Questo è sempre più il suo mondo meraviglioso. Attaccante tecnico, veloce, brillante, imprendibile. Impossibile fermarlo quando ha il pallone tra i piedi, impossibile per i difensori leggere la sua finta, riesce ad andare via a destra e a sinistra, verso il centro e verso l’esterno con la stessa facilità, una varietà di soluzioni incredibili, uno degli attaccanti più tecnici non solo del Napoli ma della intera serie A. Tanti numeri, un grande repertorio, il belga è in forma straordinaria, il vero uomo in più. Cinque reti, pokerissimo a Verona, il nuovo anno cominciato nel migliore dei modi. Vuole segnare per far volare il Napoli in Italia e in Europa. E per conquistare un posto nel Belgio che giocherà i Mondiali in Brasile.
Fonte: Il Mattino
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