Jaume Roures, uno dei fondatori di Mediapro, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Abc. Roures si è soffermato sui problemi del mondo del calcio e sui debiti del Barcellona:
“Bartomeu lascerà un club indebitato. Non puoi fare quello che vuoi e andare a casa lasciando un buco di 500, 800 o 1.000 milioni. Il Barcellona ha un debito enorme che la proprietà sta cercando di nascondere ma esiste. Un debito non rimborsabile a breve termine e che la pandemia aggraverà ancora di più, perché diminuiranno le entrate. Quando ci saranno le elezioni, noi membri dovremo riflettere su ciò che è meglio per il club, non solo sul piano sportivo, ma anche economico e societario. Il sogno Neymar? Non ci sono soldi per comprarlo.
Per la prima volta in tanti anni, le leghe europee e la UEFA vanno d’accordo e questo è da sottolineare. In Spagna ci si è dati una scadenza e c’è la volontà di finire la stagione. Non correrei, però, perché si rischia la salute. Bisognerà fare controlli massicci sui giocatori e l’ambiente circostante, per evitare problemi, e questo periodo potrebbe durare 3-4 settimane. Non terminare la stagione potrebbe rendere difficile l’inizio della prossima, sono cose collegate tra loro. La Champions dovrà concludersi dopo la fine dei campionati. A luglio-agosto, però, temo che non sarà semplice viaggiare da un Paese all’altro. In questo momento si stanno perdendo un sacco di soldi, ecco perché sarebbe importante salvare almeno la stagione con i diritti televisivi. Il calcio ha 140 anni e ne ha viste di tutti i colori. Ci saranno sicuramente ripercussioni, ma non morirà. Quel che è certo è che l’epoca dei trasferimenti stratosferici è terminata.
È difficile concepire un calcio senza pubblico. Non sono un virologo, penso solo che dobbiamo vedere gli sviluppi della pandemia. La situazione non è chiara, ma ovviamente non è possibile vedere 40.000 persone in uno stadio a breve termine. Diecimila tifosi possono entrare nei grandi impianti mantenendo le distanze. Non so se potranno essere adottate soluzioni intermedie in attesa del vaccino“.
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