Il grande Carletto Mazzone, storico tecnico tra le altre di Ascoli, Napoli, Bologna, Brescia, Lecce e Roma, interviene a Marte Sport Live. Ecco quanto evidenziato dalla Redazione di IamNaples.it:
“Il Napoli ha tutte le chance per arrivare secondo, anche se non credo che il Milan resterà a guardare: è diventata una disputa importante. Sulla carta non saprei dire chi è più forte tra le due, la cosa importante, ora come ora, è avere pochi infortuni e stare bene fisicamente. Quando ci sono due punti di differenza vuol dire che si è fatto un campionato simile, importante per valori. Mazzarri ed Allegri? Due allenatori bravi, di grande temperamento e con grande grinta. Bravi sia tatticamente che ad adattare i loro giocatori di valori al loro stile di gioco. Chi mi somiglia tra i due? Sono due uomini di temperamento, proprio come me, specie Mazzarri: ma io ero costretto ad espormi anche perché ero un pò il punto di riferimento di realtà provinciali, piccole, loro invece rappresentano due società gloriose, che non hanno bisogno di un parafulmini. Vi ricordate il mio Ascoli? Ero obbligato. La mia reazione in Atalanta- Brescia? Corsi per 50 metri, perdevamo 3-1 con i nerazzurri e fui bersaglio di cori contro la mia romanità e soprattutto all’indirizzo di mia madre, che persi in età molto giovane. In quei giorni, conscio della grande importanza del match, specie per i tifosi, cercai di non caricare troppo l’ambiente, poi mentre si perdeva fu toccata la mia sensibilità di uomo, il calcio non c’entrava più nulla: quando Baggio pareggiò i conti, mi uscì naturale esultare in quel modo. Conte come me? Non credo, non ho notato sfottò da parte dei tifosi bolognesi ieri, quanto più l’ho visto molto eccitato: dovrebbe limitarsi a volte. Lo conosco personalmente, fu un mio giocatore ai tempi del Lecce e, parlando con Boniperti, rassicurai la dirigenza bianconera che voleva acquistarlo sul fatto che si fosse ripreso al 100% da un infortunio, quindi lo conosco bene. Le sue parole nei riguardi di Bologna e Napoli? Magari la foga del momento gli ha fatto dire cose più grandi di quelle che pensava in realtà, forse voleva dire che Napoli è una piazza più calda di Bologna. Il suo caso ed il mio, ad ogni modo, non sono paragonabili: io fui toccato sulla cosa che di più caro al mondo si può avere, per lui si trattava di una semplice gioia sportiva.”
La Redazione
M.P.
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