La testa solo ed esclusivamente sul Parma, il giorno della panchina numero 300 in serie A. Chiarissimo il pensiero di Mazzarri. «Il Parma è un avversario duro, ci ha sempre dato una svolta negativa in campionato. Al San Paolo ha vinto due volte, la prima sconfitta ci tagliò le gambe verso la corsa alla Champions, quella dell’anno scorso fu determinata da due contropiedi. Non voglio rivedere lo stesso inizio di partita avuto contro la Fiorentina». Partita da non sottovalutare per tanti motivi. Il primo: Mazzarri ha ritrovato alla spicciolata ben 12 nazionali, il Parma invece ha potuto preparare bene la partita. Il secondo: il Napoli ha perso Britos, il saltatore di testa più forte in difesa, per un infortunio muscolare. «Sì, non avere Britos è un vero problema: era il difensore più in forma di tutti».
Una certezza, gioca Pandev, panchina per Insigne. «Ci sono delle gerarchie precise, Pandev ha fatto bene in questo precampionato e la stagione scorsa. È uno abituato a reggere le pressioni, gli hanno fatto bene queste due partite per intero in nazionale. In questo momento ha la priorità su Insigne». Un dubbio che invece porterà fino all’ultimo: Zuniga o Dossena. «Dossena si è allenato benissimo e un grande professionista e lo ringrazio. Zuniga sembra non risentire del fuso orario, è arrivato e si è rimesso a correre a duecento all’ora. Un ballottaggio vero». Una decisione già presa, la conferma di Dzemaili a centrocampo in coppia con Inler. «Partirò con Dzemaili che fece bene con la Fiorentina». Bellissime parole per Hamsik. «È l’unico su cui ci metto la mano sul fuoco, un professionista esemplare. Se è andato a bere qualcosa con i compagni, oppure a sentire un po’ di musica dopo la partita della nazionale gli avrà fatto anche bene. Si sarà trattato solo di un equivoco. È voluto rientrare il più presto possibile per svolgere l’allenamento defatigante e l’ho trovato pronto, sta con me da tre anni ed è come un figlio». Hamsik probabilmente nei cinque di centrocampo e non trequartista. «Ho in mente qualcosa per sorprendere gli avversari».
Mazzarri si accalora quando si parla del discorso scudetto e del Napoli inserito dagli addetti ai lavori come primo anti-Juve. «Non capisco come vengono fatte queste valutazioni: anche se quando si alza l’asticella mi esalto, potrebbe rappresentare un’insidia per la squadra nei momenti in cui dovessero presentarsi delle difficoltà. Condivido solo il discorso di Buffon che ha sottolineato il fatto che per il Napoli può essere un vantaggio avere un’identità precisa da due-tre anni. Ricordo la Juve l’anno scorso che si rinforzò con cinque top player ed era in testa dopo le prime partite e parlava con grande cautela. Io sono per i fatti e non per le parole, speriamo che ogni giocatore riesca a dare ancora di più per poter provare e dare soddisfazioni inimmaginabili. Ora cominciamo a superare il Parma». Ecco la griglia di Mazzarri. «La Juve, poi Milan e Inter, che hanno perso qualche giocatore e lo hanno rimpiazzato, Lazio, soprattutto la Roma che ha Totti, De Rossi e una rosa di primo livello alla quale ha aggiunto Balzaretti. In questo gruppo se continuiamo a fare tutto alla perfezione può starci anche il Napoli. Io, come mentalità, vorrei arrivare primo con dieci punti di vantaggio. Non vorrei però che passasse il messaggio che se non arriviamo secondi abbiamo fallito. Quella ”cosa” si conquista giorno per giorno, lavorando sui quei dettagli che fanno la differenza in un campionato equilibrato come il nostro».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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