Lo sguardo perso nel vuoto va inseguendo i pensieri sparsi nella memoria e in quegli occhi (di tigre) c’è la ferocia dei giorni «migliori»: Napoli-Chievo è ben al di là di qualsiasi riflessione e tra le statistiche dell’intero universo (che giacciono sui fogli pronti per l’uso) e il discorsetto preparato minuziosamente, ci manca soltanto che s’avverta il rumore del nemico per far di Mazzarri un Mourinho all’italiana.
Ci mancava il deferimento di Cannavaro, Grava e del Napoli: Mazzarri, da dove partiamo?
«Ho fiducia nella giustizia sportiva e credo ciecamente in Paolo e in Gianluca. La situazione non inciderà sul loro rendimento, né su quello della squadra: siamo parte lesa e non mi aspetto alcuna penalizzazione».
Giornate più dure del solito.
«E solo per aver detto che mi aggiornerò con la società sulla vicenda contratto a fine anno. Sono in scadenza: capita a tanti – Guardiola compreso – e non accade nulla; ne parlo io e viene fuori un finimondo. Deciderò a giugno, se dovesse arrivarmi una nuova proposta di contratto dal club, cosa fare. Tutto qua».
La sconfitta in Ucraina ha lasciato il segno…
«Non in noi. Io sono sereno, bello carico e pronto a rispondere ai detrattori. Da quando sono qua con Bigon, con il mio gruppo di lavoro, abbiamo ottenuto risultati straordinari e rispettato il budget, smaltito uomini in organico. In Europa, pochi son riusciti a fare quello che abbiamo realizzato noi: qui i risultati sportivi coincidono con gli obiettivi economici. E capisca chi vuol capire».
I tifosi che rifiutano le maglie rappresentano testimonianza di delusione.
«Ma io non accetto strumentalizzazioni su quell’episodio, né dell’amarezza di chi ha fatto un lungo viaggio e soffre per la sconfitta. La gente sa bene cosa abbiamo realizzato: abbiamo bisogno del sostegno dei nostri sostenitori, con il Chievo sarà una gara difficilissima, poi alla fine avranno chiaramente il diritto di applaudire o criticare. So che avremo il San Paolo al nostro fianco».
Due sconfitte consecutive possono incidere?
«In Ucraina siamo stati puniti dagli episodi e dell’Europa League ora non parlo, l’ho già fatto. Con la Juventus abbiamo fatto una grandissima partita, ci ha dato torto solo il risultato. Contro il Chievo daremo l’anima: la tradizione non ci è amica, loro sono in salute, rigenerati da Corini: hanno battuto la Sampdoria e pareggiato con la Fiorentina».
Entrate in un mini-ciclo terribile.
«Vivo una partita per volta, dunque non mi preoccupo. Ho qualche uomo acciaccato ma le idee chiare: però la formazione non la dò».
Cosa la inquieta?
«Nulla, credetemi. Io sono tranquillo: siamo tra le società più sane d’Europa e il merito è dell’intera gestione. Se qualcuno vuole contestarla, venga con i dati alla mano e ne parliamo: a livello internazionale, ci stiamo avvicinando ai record delle partite di Maradona; in questa settimana, l’Arsenal ha perso in casa, City e Real Madrid in trasferta; la Juve ha pareggiato contro una squadra dal nome impronunciabile e sembra che l’unico a toppare sia stato il Napoli».
Ma quest’immagine da uomo con la valigia?
«Io non ho mai detto questo. E comunque il nostro destino è questo: in caso di esonero, si va a casa. Ma io penso solo a cogliere risultati importanti. Vado avanti per la mia strada».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro