L’aveva definita una partita-trappola, ma tutto sommato Napoli-Genoa passerà agli annali come la terza sinfonia della gioia dopo la crisi e, soprattutto, come la prova di maturità invocata a gran voce da lui, dal direttore d’orchestra. Walter Mazzarri non ha dovuto tribolare più tanto, in panchina, ma dopo il pareggio del Milan a Firenze, una partita-aperitivo stuzzicante come mai per gli azzurri, ieri pomeriggio in ritiro la tensione era schizzata alle stelle: l’occasione era troppo importante, facciamo anche decisiva per preparare con i controfiocchi la trasferta di San Siro. E dunque lo scontro diretto tra le due squadre che lottano testa a testa per il secondo posto e la Champions dorata. Beh dopo il 2-0 perentorio di ieri, che significa più quattro in classifica sul Milan (orfano di Balotelli), è parso chiaro un concetto: il Napoli non teme le trappole. Non teme nessuno. E ha ripreso a filare come un treno. «Sì, siamo tornati sui nostri livelli: a Milano potremmo blindare il secondo posto Champions» .
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