Continuità di risultati. Se poi il rendimento non può essere sempre al massimo, poco importa. A Mazzarri interessa che la squadra riesca a proseguire la striscia positiva e a non sbandare alla prima curva. Tanto, presto arriveranno i gol di Cavani ed Hamsik; presto potranno rendersi preziosi anche Armero e Calaiò; con l’arrivo della primavera, tutto il gruppo potrà solo rifiorire, come avvenuto negli anni precedenti.
E Mazzarri tiene tantissimo alla continuità di risultati. Non a caso in questi giorni ha invitato i suoi a non lasciarsi distrarre dalle voci che provengono dall’esterno; di non pensare al distacco dalla vetta della classifica e neanche a quello delle pretendenti al secondo posto; di concentrarsi solo partita dopo partita e continuare a mostrare la solidità e la compattezza espresse in questo inizio 2013.
Per Mazzarri parlano i numeri, la costanza nei risultati, la saldezza di nervi mostrata in diverse circostanze. Ma in cuor suo insegue un qualcosa che rimarrebbe nel curriculum, un record personale che avrebbe il sapore dell’impresa, una striscia di risultati così lunga da rimanere negli annali. Ed inseguendolo, automaticamente significherebbe garantire al Napoli il secondo posto in classifica (miglior risultato dopo l’epoca d’oro degli scudetti), il ritorno assicurato in Champions League. L’uno si tira dietro l’altro.
Al momento, il record di Mazzarri sulla panchina del Napoli è di quindici risultati utili di fila. Quella rincorsa memorabile venne stabilita nel 2009, non appena il tecnico toscano s’insediò al posto di Donadoni. Da ottobre a gennaio senza perderne una, espugnando il campo della Fiorentina (il Napoli non vinceva in trasferta da un anno) e quello della Juve; vincendo a Bergamo ed a Livorno. Quindici risultati positivi che proiettarono i partenopei dal quintultimo posto al quarto in classifica.
Per eguagliarlo, ora, ne mancano altri cinque: la trasferta di Chievo Verona, poi in casa con l’Atalanta, a Torino sponda granata, al San Paolo con il Genoa, ed infine la sfida con il Milan a San Siro. Realizzabile sulla carta. E perchè no, anche superarlo quel record se il Napoli dovesse ritrovare se stesso, alcuni uomini-chiave, l’entusiasmo
dei tempi migliori. Ci sarebbero poi altre sei partite al termine del campionato. Ma la ricetta di Mazzarri resterà sempre la stessa: preparare al meglio una gara per volta. Domenica il Chievo Verona, poi le altre.
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