Trecento panchine festeggiate come meglio non poteva possibile. Terza vittoria consecutiva, primo posto in classifica. Ovvio che c’è da essere soddisfatti, Mazzarri però preferisce battere più sulle cose che ci sono da migliorare. «Se vogliamo diventare una grande squadra bisogna diventare più concreti, non dobbiamo compiacerci sotto porta: questa partita dovevamo chiuderla 3-0 invece abbiamo sprecato troppo, l’unica giustificazione può essere data dal fatto che la stanchezza per gli impegni con le nazionali ha fatto perdere un po’ di lucidità sotto porta. Partite come queste alla fine puoi pareggiarle». Oggi alla ripresa della preparazione più che fare i complimenti ricorderà ciò che non vorrà più vedere: la mancanza di concretezza sotto porta. Lo dirà a tutti e ad Insigne. «Sul primo gol è stato perfetto nel movimento e nella conclusione. Poi ho visto qualche giochetto di troppo. Questo mi ha fatto arrabbiare, un attaccante deve essere concreto e se ha la possibilità di segnare tre gol deve farlo. Così Insigne potrà diventare un top player». Altra cosa che non gli è piaciuta: il gol subito. «Una squadra che vuole restare tra le grandi deve essere innanzitutto solida. Abbiamo preso da fallo laterale, facendo crossare tranquillamente un avversario».
I cambi indovinati, Insigne ha fatto gol appena entrato. «Ho preferito togliere Cavani e tenere in campo Pandev per le sue grandi qualità di assist man che poteva esaltare i tagli di Insigne, così è stato in occasione del gol». Elogia in maniera particolare Pandev e Hamsik. «Pandev per il nostro gioco è l’attaccante ideale, uno dei migliori in Europa a fare assist, ha un piede pazzesco. Era l’ideale e ho fatto di tutto per farlo restare. Doveva solo ritrovare la condizione fisica e sentire la fiducia dell’ambiente: è sensibile e andava supportato. Hamsik? È ancora molto giovane ma è un campione nella mente, è maturato molto, si assume le responsabilità, la sua è una crescita costante a prescindere dal fatto che ora in campo non ci sia Lavezzi». Napoli in testa. «Dopo tre giornate è inutile guardare la classifica. La cosa importante è reggere il campo con tutti in un certo modo. Questa squadra cresce e chi viene qui diventa subito un calciatore importante, anche se non sono top player. Nel calcio, però, ci sono parametri riscontrabili come il monte ingaggi e le spese sul mercato».
De Laurentiis gli ha augurato mille panchine, magari per sempre con lui. «Per arrivare a un numero così grande bisognerebbe continuare ad allenare per tanto tempo, io già lo faccio da 12 anni e non so se reggerei tutto questo stress. Le sue parole fanno piacere, il presidente è contento. Sarà il tempo a dire cosa accadrà. Dopo tre anni servono stimoli da trasmettere alla squadra, non so perchè qui si presti tanta attenzione a questo aspetto del contratto. Guardiola col Barcellona ad esempio ha rinnovato ogni anno ed ha allenato il tempo che ha allenato, credo sia giusto così, devo avere stimoli forti per trasmetterli anche ai giocatori». Donadoni non ha voluto commentare il presunto fuorigioco sul 2-0 e ha aggiunto che vorrebbe lo stesso comportamento dai colleghi. «Infatti, proprio a Parma l’anno scorso non meritammo di vincere e lo sottolineai spiegando che loro giocarono meglio e che noi venimmo avvantaggiati da un gol iregolare». Lavezzi ha nostalgia di Napoli? «Probabilmente il nostro gruppo è tale che poi chi va via ci rimpiange».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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