Tre anni di successi. Una crescita esponenziale come ama definirla Mazzarri. Una crescita incredibile in campo italiano ed europeo. Il tecnico toscano ha creato un gruppo solidissimo riuscendo a tirare fuori il massimo da ogni azzurro, una crescita tecnica e tattica. Un rapporto di grande fiducia, i calciatori sono legati a filo doppio all’allenatore. Una filosofia di lavoro: pensare solo alla partita successiva puntando al massimo. Ha ragionato così dal primo giorno e così fa adesso. «Contro la Juve ci vorrà una gara speciale, sul suo campo fin qui è stata imbattibile», dice sullo scontro diretto.
Il tecnico toscano subentrò a Donadoni dopo sette giornate nella stagione 2009-2010, esordì contro il Bologna al San Paolo il 18 ottobre 2009. Il Napoli finì il campionato al sesto posto davanti alla Juventus, centrando la qualificazione in Europa League, il primo traguardo storico centrato sulla panchina azzurra. Fu il campionato dei 15 risultati utili consecutivi, serie cominciata con Napoli-Bologna e finita a Udine con la sconfitta per 3-1 contro i bianconeri friulani (7 febbraio 2010): un’imbattibilità in campionato durata ben quattro mesi. In mezzo la sconfitta di inizio gennaio a Torino contro la Juventus in coppa Italia, eliminazione agli ottavi di finale. Juve che però fu battuta due volte in campionato: la vittoria storica per 3-2 in rimonta a Torino sulla Juve (doppietta di Hamsik) e quella al San Paolo per 3-1 ancora in rimonta dopo il gol iniziale di Chiellini.
Il secondo anno la crescita è andata avanti in maniera ancora più evidente. Il Napoli in campionato ha lottato a lungo per lo scudetto arrivando secondo a tre punti di distanza dal Milan nello scontro diretto al Meazza (poi perso 3-0 senza Lavezzi) e poi agganciando per poche ore in testa alla classifica i rossoneri dopo la vittoria pomeridiana a Bologna (il Milan allungò nuovamente vincendo il posticipo a Firenze). Poi la sconfitta in casa contro l’Udinese frenò la rincorsa degli azzurri che comunque arrivarono al terzo posto con 70 punti qualificandosi per la Champions League con una giornata di anticipo (pareggio al San Paolo 1-1 contro l’Inter). Un anno straordinario con tante vittorie in rimonta, altre firmate all’ultimo secondo (l’uno a zero al Lecce con gol straordinario di Cavani) e un 3-0 indimenticabile al San Paolo alla Juventus con tripletta di Cavani. Anno magico, il Napoli andò avanti anche in Europa League passando il turno con un altro gol in pieno recupero di Cavani contro lo Steaua al San Paolo. Azzurri avanti anche in Coppa Italia, l’eliminazione ai quarti di finale ad opera dell’Inter arrivò ai calci di rigore (decisivo un errore dal dischetto di Lavezzi).
Il terzo anno è stato quello dell’ulteriore passo avanti e del primo trofeo conquistato alla guida del Napoli, la vittoria in coppa Italia con il 2-0 in finale a Roma alla Juventus, un trofeo che a Napoli mancava da ventidue anni (l’ultimo fu la Supercoppa Italiana del 1990). Un anno contrassegnato soprattutto dalla grande cavalcata in Champions League, la qualificazione nel girone di ferro ai danni del Manchester City, le notti europee magiche al San Paolo fino all’eliminazione con il Chelsea (ai tempi supplementari allo Stamford Bridge) contro la squadra che poi ha vinto il trofeo. Napoli che in casa è riuscito a battere Manchester City, Villareal e Chelsea.
In campionato gli azzurri, tra alti e bassi, hanno sfiorato comunque la qualificazione in Champions, persa aritmeticamente solo alla penultima giornata con la sconfitta a Bologna contro i rossoblu di Pioli, già salvi, che vinsero 2-0. Gli azzurri chiusero al quinto posto, a tre punti dall’Udinese che
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
è finita terza.
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