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Mazzarri tenta di ricaricare il Napoli

In difesa ritorna a destra Fernandez dalla squalifica

I conti si fanno alla fine, però qualche volta anche prima: e in questo viaggio della speranza verso il Siena, con le orecchie tese al Cibali di Catania e all’Olimpico di Roma, in una notte da consumare deambulando tra le stelle, sapendo di potersi ritrovare però in Europa League, perché il destino – oramai – è nei piedi altrui.
I conti si fanno all’inizio della settimana e dunque nel pomeriggio, a Castelvolturno, avendo le idee chiarissime su ciò che ha deciso il giudice sportivo: una giornata di squalifica ad Aronica, una pure per Cavani e due per Dzemaili, un bollettino atteso, per nulla sorprendente, che spalanca l’emergenza ovunque, soprattutto a metà campo.

DIFESA – I mancini abbonando e l’assenza di Aronica si tampona riportando Cannavaro nella sua naturale posizione di centrale, lasciando a Britos il centro-sinistra e inserendo di nuovo Federico Fernandez sul centro-destra, versante sul quale i problemi potrebbe andare a crearli Brienza, che ha fisico leggerino e passi da scattista, la contrapposizione poco ideale per un gigante d’un metro e ottancinque.  Mazzarri aspetta di incrociare innanzitutto il medico sociale, per avere ulteriori informazioni su Campagnaro, il titolare designato per il ruolo da preservare -innanzitutto- per la finale di coppa Italia del 20; altrimenti, nell’attesa, un’occhiata pure a Grava, che può beneficiare di una settimana intera e intensa d’allenamenti e riuscire ad acquisire ulteriore brillantezza.
CENTROCAMPO – Lavorare stanca e l’ultimo Maggio ne ha percorsi di chilometri nel corso della stagione e nelle recentissime cinque sfide: a Bologna c’è arrivato sfibrato, più o meno come Zuniga, e la spia rossa della “riserva” si è accesa immediatamente. Mazzarri ha cinque giorni per capire chi tra i due esterni sia meno brillante e dunque su quale fascia eventualmente intervenire: Dossena ha giocato pochissimo dopo l’ultima sosta (un minuto con il Novara, cinque a Lecce, nove con il Palermo, ventisette a Bologna) e ha gamba per garantire la lucidità necessaria nella sua zona di competenza; a quel punto, va scelto l’omologo.

C’è ben poco da largheggiare in mezzo, dove -con la squalifica di Dzemaili- sono rimasti Inler e Gargano, ai quali non sarà possibile concedere riposino: dovesse servire, a gara in corso, a scivolare sulla linea dei mediani sarebbe Hamsik.

ATTACCO – Cavani ha risolto qualsiasi equivoco interpretativo e non c’è ombra di ballottaggio per il giallo bolognese che al matador toglie l’ultima interna: Hamsik-Pandev e poi Lavezzi oppure Hamsik-Lavezzi e poi Pandev, senza tema di smentita, avendolo sussurrato a microfoni accesi Mazzarri, nel ventre del Dall’Ara. «Ve lo dico sin da ora e così la curiosità sarà soddisfatta con largo anticipo» . Tre tenori per un acuto che deve arrivare comunque da lontano: qui stadio san Paolo, a voi Cibali, a voi Olimpico.
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