Walter Mazzarri è contrariato. Pragmatico e contrariato. «Le partite sono queste, il gol loro è un grande uno-due, non è una palla-gol concessa. Poi abbiamo fatto tutto noi. Sette, otto tiri il Napoli e uno l’Atalanta: loro hanno vinto e noi perso. Tutto qui. Inutile parlare della prestazione, no? Contano i risultati. Penso all’occasione di Marek, ne ha avuta una grande, se entrava quella per me avremmo anche vinto: di solito lui quei gol li fa, invece niente. La palla a Bergamo non entrava» . Il discorso cade su Vargas e sulle aspettative non rispettate. Le parole di Mazzarri suonano chiare: «Io alleno quello che la società mi mette a disposizione. I giocatori sono questi, io questi alleno. Io di giocatori non parlo mai. Semmai le considerazioni le faccio con la società» . E Cavani? Come sta? C’è paura che attorno a lui aleggi un po’ di mistero… «Cavani? Nessun mistero – sorride Mazzarri – Abbiamo provato due volte, perché ci teniamo: gli ho dato libera scelta, sentiva dolore, prima del Chievo e anche stavolta. Purtroppo si gioca molto, troppo. E paghiamo gli infortuni: di Cavani, di Zuniga» . Ma forse quell’annuncio sull’intenzione di regalarsi un anno sabbatico ha allentato un po’ la tensione? «L’ho detto questa estate e ci si ricama tutto l’anno. Un allenatore a scadenza ha diritto di dire quello che vuole. Io ho detto che il contratto scade, questo sì. Se ci si ricama troppo… Torniamo alla partita. Rispetto all’anno scorso abbiamo sette punti in più. Continuo a dire che stiamo facendo meglio. Però questa sconfitta farà parlare a qualcuno di drammi» . Le parole le porta via il vento: ma l’espressione, quel volto che insegue un perché, resta impresso e trasforma la sagoma d’un uomo in una statua di cera. Atalanta-Napoli è la partita che non t’aspetti: e però al novantaquattresimo, quando ormai non resta che Halloween, le streghe sono lì a danzare dinnanzi al disorientamento di Mazzarri, alla sua inevitabile rassegnazione. «Avessimo giocato due giorni, non saremmo mai riusciti a fare gol: la palla non voleva entrare. Io ai ragazzi non devo rimproverare nulla, neanche il primo tempo, perché l’Atalanta ha trovato una sola prodezza e su quella ha costruito la propria vittoria: bravi loro, ci mancherebbe. Ma a noi ha detto storto proprio tutto, risultato compreso. Con sette-otto palle gol…» .
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