A Catania il Napoli ha smarrito la sua fisionomia, la sua caratterizzazione nei movimenti con e senza palla, la sua organizzazione, l’identità. Non c’è stata l’intensità tipica del Napoli di Mazzarri, caratteristica che consente agli azzurri di mettere in difficoltà qualsiasi avversario, è venuta meno la furia agonistica.
Atteggiamento poco aggressivo nella fase di non possesso per il recupero del pallone, partita giocata sotto ritmo, poca velocità nel giro palla. Per questo la manovra è diventata prevedibile e il Napoli non è riuscito a superare il muro dal Catania, rimasto sempre con dieci uomini dietro la linea della palla. Senza i tempi di gioco abituali gli azzurri hanno smarrito la propria pericolosità, almeno sei-sette uomini sotto tono, a cominciare dai centrocampisti, i due centrali e i due esterni, e dagli attaccanti, tutti in giornata no al «Massimino».
E poi il Napoli ha mostrato limiti nell’assimilare il modulo di gioco diverso proposto nel finale di gara quando con Insigne e Vargas gli attaccanti erano quattro, con Hamsik arretrato. L’idea era quella di dare maggiore pericolosità sfruttando maggiormente le fasce con le due punte larghe più Cavani ma tutti continuavano ad accentrarsi e ad intasare ancora di più gli spazi. Mazzarri ha verificato la difficoltà della squadra ad assimilare i cambi di modulo in corsa e ancora una volta che il Napoli riesce a rendere al massimo con quello che è lo spartito tattico classico, il 3-4-1-2. Contro la Lazio si dovrà ripartire più che mai con lo spirito battagliero da Napoli e con l’identità tattica che ha portato con Mazzarri a tre anni di grandissimi risultati. Già perchè solo con questo atteggiamento di squadra perfetto, con quest’organizzazione, ognuno è andato oltre i propri limiti e il Napoli ha colmato il divario dalle altre squadre stravolgendo i valori di base sia in Italia che in Europa. Contro la Lazio sono due le novità previste. La certezza è rappresentata dall’ingresso di Behrami nell’undici base, l’ex laziale tornerà titolare a centrocampo contro la sua vecchia squadra perchè ha le caratteristiche giuste per la gara che si preannuncia al San Paolo. Il candidato ad uscire dovrebbe essere Dzemaili che ha giocato da titolare le ultime due partite di campionato e anche lui sotto tono a Catania, oppure Inler, sostituito dopo un tempo al «Massimino». Un cambio potrebbe avvenire anche in difesa, Gamberini è pronto e può giocare sia a destra che a sinistra. Potrebbe fermarsi Aronica, sempre affidabile, che è partito titolare nelle ultime tre partite, quindi per un fatto legato al cumulo di gare, in considerazione dell’assenza di Britos. Oppure potrebbe uscire Campagnaro, non impeccabile a Catania, però risparmiato in Europa League contro l’AIk. Un altro cambio potrebbe essere ipotizzabile sulle fasce a centrocampo dove Maggio e Zuniga sono apparsi in difficoltà a Catania. Mesto è pronto ma il nazionale resta favorito. Stesso discorso per Dossena che proverà ad insidiare il posto a Zuniga che dovrebbe avere comunque più chances.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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