Mazzarri scommette sulla rabbia del Napoli. «Ho visto il gruppo arrabbiato per la sconfitta contro il Psv e tutti quanti belli carichi per affrontare l’Udinese. I miei ragazzi stanno male perché la sconfitta brucia. Fernandez ha pianto dopo il ko? È la conferma, siamo orgogliosi». Secondo concetto chiaro alla vigilia del posticipo serale con l’Udinese al San Paolo, sfida che coincide con il suo terzo anno sulla panchina del Napoli. «L’Udinese è il peggiore avversario che ci potesse capitare e questo al di là del fatto che ha vinto contro il Liverpool. Guidolin è un grandissimo allenatore, grazie al suo lavoro l’Udinese è diventata grande». Elogi sperticati all’allenatore avversario. «Guidolin è un tecnico che, come si diceva una volta, mette la camicia all’avversario. Chiude bene tutti gli spazi, sia centrali che sulle fasce, e poi riparte. Avranno due risultati su tre, noi partiamo sempre con l’obbligo di provare a vincere. L’ho spiegato ai ragazzi: dobbiamo attaccare con giudizio perché le partite durano 95 minuti. In queste gare è difficile fare il bel gioco, tutte le squadre al mondo soffrono contro squadre chiuse, l’importante saranno i tempi».
Ha studiato tutto nei mimimi dettagli, come sempre. «Il centrocampo dell’Udinese è forte ma non tutto graverà su Inler e Behrami: c’è il lavoro degli esterni, quello di Hamsik che ci permette di non essere in inferiorità. Essere più forti in mezzo sposta l’inerzia della partita». Formazione già fatta, tornano tutti i titolari, al posto dello squalificato Cannavaro preferito Fernandez ad Aronica: «Devo fare tante valutazioni, ad esempio la capacità di rucupero di un ragazzo di 22 anni rispetto a uno di 34. E poi lui è stato specializzato a sostituire Cannavaro ed è forte di testa».
Mazzarri guarda al suo Napoli e scommette sulla voglia di riscatto, lanciando forse anche un messaggio trasversale alla Juve: «Contro il Psv fin qui è stata l’unica sconfitta, perché quella contro la Juve è arrivata in nove contro undici. Il ko in Olanda lo definirei solo un incidente di percorso e questo mi sento di dire ai nostri tifosi che sono la parte più importante. Sono tre anni qui a Napoli e ogni tanto può succedere di vivere una brutta serata dopo tante bellissime figure fatte in Europa. Fa parte del processo di crescita, ricordo che l’Arsenal dei giovani perse 4-0 a Milano e poi stava quasi ribaltando il risultato al ritorno. A me la squadra è sembrata inerme solo dopo il 3-0 e ci sono state anche note positive come Mesto che tornerà utile per il futuro».
Napoli-Udinese. ovvero sfida Cavani-Di Natale: «Guardo alla squadra, Edi sarebbe ben felice anche di non far gol pur di vedere il Napoli segnarne uno in più dell’Udinese». La Juve gioca in pomeriggio ma non fa nessuna differenza. «Non dobbiamo pensare alla Juve, alla classifica ma solo a noi stessi. Se diamo il massimo con la nostra intensità, il nostro gioco e la nostra organizzazione possiamo fare risultato contro chiunque». Quello che non è capitato in Olanda e Mazzarri torna ancora sulla scelta del turn over totale. «Per tre partite consecutive ho schierato sempre gli stessi, se lo avessi fatto ancora in Olanda, poi avremmo pagato alla quinta partita. Ricordo ad esempio che feci così una volta con Cannnavaro che alla sesta partita non si espresse sui soliti livelli e perdemmo contro il Chievo. Il Psv ha schierato i titolari giocando alla morte e non facendo neanche un cambio perché il turn over può farlo in campionato, quello olandese non è come l’italiano».
Fonte: “Il Mattino”
La Redazione
P.S.
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