Il patto per il diavolo è scritto nel marmo e in quell’ora e mezza che sa di Champions l’aritmetica dev’essere opinione altrui: più quattro sul Milan, a sette dalla fine, con il braccio di ferro già imbandito sul tappeto verde di san Siro, guai far calcoli.
Mazzarri, come la giocherete?
«Come abbiamo sempre fatto: provandoci. Non siamo in grado di gestire, non vogliamo né sappiamo farlo. Sarà una gran bella partita, tra due squadre in salute».
Qualcuno dei suoi ha rimpianti per lo scudetto.
«Ma io no, so che nel corso di una stagione ci sono momenti più complicati, in cui non ti riesce nulla, in cui la sorte ti è avversa, in cui commetti qualche errore. Altrimenti ognuno le dovrebbe vincere tutte».
Ma per il primo posto è discorso chiuso?
«Può succedere tutto, sia in positivo che in negativo. Vedo che chi sta al quinto e al sesto posto, giustamente, pensa alla Champions. Noi proviamo a vincere il maggior numero di gara, senza controllare ciò che fanno gli altri».
I limiti emersi a volte la preoccupano?
«Con la Juve abbiamo fatto due buone gare; a Milano, con l’Inter, abbiamo dominato. Altre volte siamo venuti meno in alcuni dettagli, spero che i ragazzi non ci ricaschino».
C’è ottimismo intorno alla sua squadra.
«Dettato dalle nostre prestazioni, forse: abbiamo quattordici punti in più, rispetto alla passata stagione. Il Milan, che va come un treno, sei in meno. Però andiamoci piano. Ricordo all’inizio della mia esperienza napoletana, quando De Laurentiis mi diceva: questa la vinciamo. E io usavo ogni modo per fare gli scongiuri».
Avere due risultati su tre a disposizione…
«Non modifica di una virgola il nostro modo di essere, altrimenti si rischiano brutte figure. Certo, se vinciamo si mette benissimo; e se dovessimo perdere, avremmo sempre un punto in più».
Milan-Napoli una volta era Allegri-Mazzarri: vigilia al miele….
«Ringrazio per i complimenti e ricambio sinceramente. E’ stato molto bravo anche lui a gestire una situazione complicata, con le difficoltà iniziali e i cambiamenti massicci. Aggiungo: noto che qualche rossonero ha modificato la propria analisi e dalla certezza del secondo posto, quasi noi non esistessimo, ci accreditano e ci attribuiscono la presenza d’una pressione maggiore. Meglio così».
Senza Balotelli sarà più semplice…?
«Ma Pazzini è un campione. Il Milan è reduce da otto vittorie interne consecutive, molte delle quali le ha ottenute quando a giocare era l’ex sampdoriano».
Firmerebbe per un successo giocando male….?
«Stavolta sì. Anche se continuo a pensare che ai risultati si arrivi attraverso il gioco. Ma per una serata potrei anche chiudere gli occhi».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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