Lo aveva detto alla vigilia e lo ha ribadito a fine partita. Mazzarri ha ribadito che la cosa più importante era la vittoria. «Stavolta non mi interessava giocare bene ma fare punti. Molte volte abbiamo fatto tanto e guadagnato poco. Contro il Novara era fondamentale vincere. Questa squadra ha sentito le tre sconfitte consecutive perchè in questi tre anni non era mai successo. Chi è stato nel calcio sa che quando manca la fiducia tutto diventa più difficile, in ogni caso è stato comunque una buona prestazione».
Si prende con soddisfazione i tre punti e guarda avanti l’allenatore del Napoli. «Spero che questa dose di autostima possa fare in modo che finiamo al meglio questo campionato, ma ho visto ancora qualche calciatore non al massimo della condizione e mi riferisco anche ai titolarissimi». La scelta di Dzemaili. «Ho optato per lui in quella zona del campo per infoltire il centrocampo e quindi avere anche una maggiore copertura difensiva. Sapevamo come ci avrebbe aspettato il Novara. Ho fatto l’esempio del Chelsea perchè era previsto che il Novara si mettesse tutto in difesa. Dzemaili ha fatto bene, ha tiro, forza fisica, un giocatore che fa le due fasi». Il ritorno di Maggio: «Questi novanta minuti gli hanno fatto bene, quando uno ha problemini muscolari non è mai sciolto. Qualcosa in più da Maggio ce lo aspettiamo sempre, si vede che veniva da un infortunio e non era al top. Ecco perchè in queste cinque partite».
Vargas? «Devo vedere prima il risultato, se magari Vargas lo metto dall’inizio sbaglia una palla e prendi gol poi succede il finimondo. Tutto e subito non può venire. Su Vargas la società è stata chiara: un investimento in funzione futura. C’erano già quattro attaccanti nel Napoli, considerando l’arrivo di Pandev. Sanchez ci ha messo cinque anni ad esplodere nell’Udinese. Il talento di Vargas lo vedremo l’anno prossimo, ancora due giorni fa in allenamento gli ho spiegato delle cose in Italia che non ci sono nel suo Paese».
L’abbraccio di Ammendola, il giovane che ha fatto esordire in A. «Mi sono commosso, è stato un ragazzo sempre positivo, l’ho portato in Champions con noi, un ragazzo serio, tutti gli vogliono bene. Feci esordire in A anche Insigne». Già, Insigne. «A Napoli non è così facile far crescere i giovani. Ci sono attese di alta classifica, se sbagliamo una partita finiamo sotto i riflettori della critica ma bisogna anche vedere i piani della società. E ovvio anche che la B non è la A ma a tempo debito valuteremo». Il futuro di Cavani? «Per quello che so io è un pilastro del Napoli, anche se nel calcio mai dire mai, ma questo vale per tutti. In uno sport in cui tutto viene enfatizzato. Edinson non è nemmeno italiano può scappare una parolina in più che neanche se ne accorga».
Mazzari però si sofferma soprattutto sulla vittoria sul Novara. «Non prendere gol contro il Novara è stato importante per rafforzare l’autostima. Però è andata anche meglio di quanto potessi prevedere. Ho fatto un appello alla gente perchè erano previste le difficoltà iniziali, quando prendi tre gol per tre partite di fila sono cose normali nel calcio. Si è poi vista la trasformazione in base alla gara, sul due a zero si sono viste anche belle giocate. Nel secondo tempo potevamo segnare il 3-0. Il Novara ci ha messo solo un po’ in difficoltà sulle palle alte. Potevamo segnae ancora».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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