Il mister del Napoli entusiasta dice:
«In questo momento può succedere di tutto. In positivo, o in negativo».
Mazzarri continua parlando a Sky.
«Barcellona o Real? No, dobbiamo pensare al Novara, evitare i cali di tensione. Col Barcellona non sarebbe una rivincita, lo 0-5 di quest’estate era solo un’amichevole».
Il tecnico del Napoli ha spiegatol’eposodio dell’espulsione:
«C’è grande feeling con la squadra. Quando sono andato a riprendere il pallone di Nilmar, era una fase in cui il Villareal allungava i tempi, perdeva minuti, e non volevo ci rilassassimo: i ragazzi hanno capito perfettamente il messaggio. Volevo dare una scossa alla squadra, in un momento in cui la partita languiva: e loro hanno capito. Se si rivedono i filmati, credo di non meritare una squalifica»
Mazzarri non ha parlato dopo il trionfo:
«In certe occasioni l’allenatore si deve tirare indietro, i meriti sono tutti dei giocatori. Abbiamo fatto il salto di qualità, l’anno scorso avevamo fatto 7 punti in Europa League quest’anno 11 in Champions: ora si avverte il rispetto nei nostri confronti. Sono contento di aver regalato questa gioia a tifosi eccezionali come quelli di Napoli che da tantissimo tempo non vivevano queste soddisfazioni. Questo è il vero motivo di orgoglio».
Ora la parola spetta al campionato:
«A febbraio si ricomincerà a pensare alla Champions. Ora c’è il campionato dove abbiamo già perso qualche punto che ora dobbiamo recuperare. Per me ogni gara è una finale e bisogna che ci mettiamo a lavorare mettendo la testa sul manubrio»,
ha detto Mazzarri a Radio Marte:
«Ho dormito poco, sono stanco ma domani saremo carichi e riprenderemo al meglio il lavoro. Il calcio non dà mai la possibilità di accomodarsi e godere delle vittorie, tra non molto dovremo affrontare una squadra insidiosa come il Novara. Undici punti alla prima esperienza in Champions è stato un qualcosa di straordinario, soprattutto guardando i punteggi di squadre come Barcellona, Milan o Inter».
Guarda avanti Mazzarri e sottolinea le insidie.
«Ribaltoni in Champions? Diventa sempre più difficile abbinare questa competizione al campionato, c’è sempre il rischio di avere la coperta troppo corta. La nostra organizzazione e l’abnegazione dei ragazzi sono gli elementi principali che hanno permesso di ottenere i risultati. Voglio ringraziare il mio staff tecnico e il direttore sportivo Bigon, in questi due anni abbiamo fatto un qualcosa di superlativo. Dedica della qualificazione? Ai tifosi, vivono di calcio e attraverso questo sport riescono a gioire e per me questo è il massimo. Il mercato? Intanto dobbiamo valutare bene tutti i giocatori che abbiamo, durante la sosta decideremo che fare, anche per sfoltire la rosa».
Il tecnico del Napoli è molto carico.
«Punto di partenza? Intanto siamo cresciuti incredibilmente, potremo toglierci grandissime soddisfazioni e valorizzare ancor di più il capitale umano di questa società. Il Napoli ha avuto tanta visibilità in Europa, riceviamo elogi dall’estero e ciò ci fa onore. Colleghi? Non ho grandi rapporti con loro, ognuno pensa al proprio orto e dimostrano di temerci».
Un riferimento ai singoli:
«Dzemaili, Inler e Pandev? I calciatori bravi devono abituarsi, ero sicuro che questi elementi potessero far bene, soprattutto nel nostro gruppo. Cosa migliorare? Vorrei che riuscissimo a tenere alta la concentrazione, motivo per cui ho lasciato spazio ai miei giocatori ieri nel dopo partita: bisognerà sempre stare sulla corda e dare il massimo, solo così si potranno recuperare i punti persi nel torneo nazionale».
La Redazione
P.S.
Fonte: Il Mattino
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