Mazzarri carico come sempre. Più che mai, gli ultimi due risultati negativi non hanno scalfito le sue convinzioni. «Il gruppo è unito: abbiamo carica, voglia e orgoglio per affrontare al meglio l’Atalanta, una gara che potrà essere da spartiacque come fu quella contro il Chievo. Abbiamo sette finali e poi quella vera di coppa Italia». Carico, motivato, aggressivo. L’allenatore mette la mano sul fuoco, garantisce per la squadra. «Difficile che potrò ritrovare in futuro un gruppo più coeso di questo. Il terzo posto? Non ho mai parlato di un obiettivo preciso perchè non è giusto farlo. Ho parlato di crescita e di voler arrivare il più in alto possibile e lo ribadisco. Il futuro? Ho un contratto fino al 2013 e intendo rispettarlo».
Poi chiama all’appello i tifosi del San Paolo. «Con tutti questi impegni ci sta un momento di difficoltà, la squadra è orgogliosa, c’è una grande sinergia con il pubblico e i tifosi devono aiutarci fino al novantaseiesimo minuto. Ci capita l’Atalanta, squadra che per tanti motivi avrà grandi motivazioni contro il Napoli. Se i tifosi delle altre squadre cantano il nostro inno significa che l’hanno sentito spesso in questi ultimi anni, devono tornare a cantarlo i nostri tifosi». L’ultima volta lo hanno fatto i tifosi della Lazio, un passo indietro all’ultima partita il tecnico lo fa. «Nulla da dire sulla prestazione, poteva bastarci anche il pareggio ma abbiamo giocato come sempre per vincere e abbiamo sbagliato qualcosa anche noi. Ad esempio sul rigore del 3-1 Britos poteva temporeggiare ma ciò rientra nella voglia di non perdere mai, stessa cosa successe a Zuniga a Torino. Gli episodi sono stati tutti negativi e due errori arbitrali pesanti, il rigore non dato a Pandev e il fuorigioco inesistente fischiato a Cavani».
I torti arbitrali, il tecnico azzurro torna su questo aspetto. «Anche all’andata fummo penalizzati contro la Lazio, come contro il Cesena e in altre occasioni. Sono tanti i punti persi per colpa degli arbitri, il Napoli è stato favorito solo a Parma nell’unica partita, insieme a quella di Torino contro la Juve, nella quale siamo stati messi in difficoltà sotto il profilo del gioco».
La stanchezza psico-fisica. Mazzarri indica come partita dal grande dispendio di energie il ritorno della semifinale di coppa Italia contro il Siena. «L’unica partita nella quale se non avessimo vinto avrei fallito un obiettivo, perchè il Siena è una squadra meno forte della nostra. La partita nella quale abbiamo speso di più come energie nervose è stata quella. La sconfitta di Londra è possibile che abbia potuto incidere questa squadra sente tantissimo le sconfitte, un momento di appannamento di qualche giocatore, è normale. Le difficoltà di affrontare una competizione dura come la Champions le avevo dette all’inizio». I tanti impegni e l’esperienza. Mazzarri ritorna anche su questo concetto. «Quando parlo di esperienza non lo faccio in termini anagrafici ma di abitudine a gestire la pressione di dover giocare tutte le partite per vincere. In questo senso parlo di processo di crescita. Probabilmente l’anno scorso avevamo un adrenalina maggiore in tutte le partite, in questo campionato a livello d’inconscio giocando quasi sempre meglio degli avversari può scattare qualcosa che ci fa stare meno attenti ai particolari».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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