Mazzarri ritrova Cavani che cerca il riscatto contro la Juve

Dai trionfi del Napoli ai disastri dell’Uruguay. Dalla panchina azzurra alle magie con l’Under 21. Mazzarri ricomincia da due, a poche ore dalla supersfida della Juventus Stadium che tanto ha il sapore dello scudetto: da Edinson Cavani che con la Celeste ha perso il sorriso e da Lorenzo Insigne, talismano d’oro di Devis Mangia. Sabato riprende la sfida per il campionato interrotta dalla parentesi delle nazionali tra Juve e Napoli e il tecnico toscano ieri ha riabbracciato il baby fenomeno che non è passato neppure per Frattamaggiore per far in tempo ad allenarsi con i suoi compagni del Napoli.
Il primo passo verso la normalità, dopo la diaspora di questi giorni: il Matador atterrerà da Buenos Aires solo nel primo pomeriggio, poi da Roma si sposterà con un altro volo. A Castelvoltuno lo aspettano per domattina a meno che l’instancabile uruguaiano non voglia sorprendere tutti con un’apparizione-lampo già in serata. Gli argentini e Vargas, invece, arrivano in mattinata, grazie al volo diretto tra Santiago del Cile e Fiumicino.
Insomma, tutto è (quasi) pronto per la gara di Torino: una ripartenza dura. Senza paracadute. Da sabato e per tre settimane si giocherà a un ritmo vertiginoso: cinque turni di campionato, più due in Europa League. Sette partite in ventidue giorni, che serviranno a verificare le ambizioni degli azzurri e a stabilire le gerarchie per lo scudetto. È l’ora della verità: e le forze vanno dunque dosate nel migliore dei modi anche alla luce delle fatiche di questa settimana. Ieri sono rientrati De Sanctis, Zuniga e Maggio, gli svizzeri hanno rivisto casa in tarda serata mentre Hamsik si è rituffato nel suo Napoli già nel primo pomeriggio anche per buttarsi alle spalle il ko con la Slovacchia che mette seriamente a rischio il suo viaggio in Brasile nel 2014.
Mazzarri ha la formazione anti-Juve praticamente già fatta: attende solo di rivedere Campagnaro per chiedergli delle sue condizioni. Il difensore argentino è quello che, tra i viaggiatori oltre Atlantico, soffre di più il jet lag e i trasferimenti. Dunque, prima di completare il terzetto difensivo, Mazzarri vorrà vederlo in azione. Per il resto nessun dubbio sulla coppia d’attacco: Pandev giocherà al fianco di Cavani. Ancora una volta Insigne ha dato spettacolo, senza essere disturbato dalla propria precarietà in maglia azzurra, senza sembrare per niente incupito davanti ad un destino che non cambia. «Lui sa attendere il suo momento, è felice così», spiega il suo manager Ottaiano. Che poi chiarisce: «Un giocatore così è normale che sia sul taccuino di ogni grande club d’Europa, lo sarebbe anche in quello del Napoli se non fosse già un suo giocatore. Penso che lo sia pure del Psg e delle grandi d’Inghilterra: ma non c’è nulla da temere, perché lui vuole restare qui», spiega il procuratore fieramente.
Insigne tornerà titolare di sicuro contro il Dnipro giovedì prossimo, nel turno di Europa League. La sua gioia, ieri a Castelvolturno, era quasi contagiosa: «È un buon segno in vista della gara con la Juventus. Lui è napoletano verace e un gol ai bianconeri lo renderebbe felicissimo». Andrà in panchina con il sorriso, dopo aver offerto in Svezia alcune perle del proprio repertorio. Panchinaro di partenza contro la Juve nella sfida che vale tanto, vale doppio. E che avrà come protagonista il Matador Cavani che la famiglia Agnelli avrebbe fatto follie per strapparlo al club partenopeo. Che, in maglia azzurra, è alla ricerca di quella felicità che l’Uruguay riesce raramente a regalargli. Un paradosso, per il re dei bomber italiani, che contro la Juventus scaricherà tutta la sua rabbia per l’incredibile sconfitta per 4-1 con la Bolivia.