Aveva bisogno di una risposta, aveva bisogno di ritrovare la sua squadra. E quando Britos dopo appena un quarto d’ora ha trovato il colpo di testa che ha sbloccato il risultato, Walter Mazzarri ha capito che avrebbe finalmente riassaporato una serata felice, ha capito che sarebbe stato abbattuto un tabù che durava da un paio di mesi (l’ultima volta che in campionato la sua squadra ha festeggiato una vittoria al San Paolo risaliva allo scorso 21 dicembre, la goleada contro il Genoa). Quello di ieri era un appuntamento da non mancare: il Chievo non è mai stato un cliente facile, batterlo avrebbe restituito quell’autostima messa a dura prova negli ultimi tempi, a Siena ad esempio, in Coppa Italia, appena quattro giorni fa.
Mazzarri confidava nella metamorfosi. C’è stata, almeno in parte e adesso il suo Napoli può affrontare questa fase decisiva della stagione con un atteggiamento diverso e uno stato d’animo più sereno. E che la squadra avesse smarrito la tranquillità, lo sottolinea il tecnico analizzando le fasi iniziali della sfida col Chievo: «Si vedeva che non eravamo sereni. Ci interessava una prova di carattere. Ho detto ai ragazzi che dovevamo correre ed essere aggressivi, come il Chievo. In difesa ho scelto i calciatori più esperti perché al San Paolo a volte la palla scotta».
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