L’esordio di Walter Mazzarri:
«La Juve non ci fa paura, il Napoli vuole l’impresa»: parole e musica di mister Mazzarri alla vigilia della supersfida di stasera a Torino. Entrambe le squadre avranno fortissime motivazioni, alla luce della battuta d’arresto del Milan, fermato ieri dal Catania, e della soprendente sconfitta della Lazio a Parma. La Juve si gioca lo scudetto, il Napoli la Champions League. Mazzarri prova a non scomporsi: «Siamo ormai abituati a partite di un certo livello, ne abbiamo fatte tante. Esiste la consapevolezza di affrontare una squadra importante, andremo a Torino per fare il massimo come sempre, daremo tutto per la maglia e i nostri tifosi». Giornata speciale per il tecnico toscano, panchina numero 400 in carriera. Juve-Napoli, la partita. Da sempre, per sempre. La più sentita. La Juve si gioca lo scudetto, il Napoli la Champions League. Mazzarri prova a non scomporsi. «Siamo ormai abituati a partite di un certo livello, ne abbiamo fatte tante. Esiste la consapevolezza di affrontare una squadra importante, andremo a Torino per fare il massimo come sempre, daremo tutto per la maglia e i nostri tifosi». Giornata speciale per il tecnico toscano, panchina numero 400 in carriera. «Un bel traguardo, ricordi indelebili a cominciare dai primi nella Primavera del Bologna. Ho cominciato sotto zero e ho avuto la fortuna di arrivare fino alla Champions League, il massimo per un allenatore».
Napoli arbitro dello scudetto, nessun particolare rammarico di non essere protagonista in prima persona. «Abbiamo fatto tanto, affrontato la Champions League e raggiunto la finale di coppa Italia ed era difficile pensare di poter fare di più in campionato. Certo, fa rabbia aver perso punti come quelli contro il Catania quando avevamo la partita in pugno e altri perchè siamo stati sfortunati. Guardiamo avanti». La Juventus avversario solidissimo, l’imbattibilità dei bianconeri barcollò proprio a Napoli. «All’andata fu una gara bellissima, se riesci a mettere insieme 29 risultati senza mai perdere significa che sei una squadra completa e con dei valori. All’andata al di là dei nostri demeriti furono bravi loro a rimontare. Dovremo far bene il nostro gioco e provare a limitare il loro. Da allenatore concreto non voglio vedere più quello che è successo contro il Catania, quando mi sono davvero arrabbiato. Niente cali di tensione». Azzurri al gran completo, recuperati Maggio e Campagnaro. Contro la Juve giocano i titolarissimi. «Abbiamo potuto lavorare in una settimana tipo, svolgere allenamenti mirati, stanno tutti bene, posso fare le scelte migliori. Vecchia e nuova guardia? Non c’entra niente. Pandev o Dzemaili? Noi tecnici facciamo tante valutazioni. Succede che qualcuno partendo dalla panchina fa meglio come è successo a Pandev contro il Catania che ha cambiato la gara. La scelta della coppia di centrocampo dipende dalle caratteristiche proprie e degli avversari». Le palle inattive, gol subiti in fotocopia nelle ultime partite. «Una questione di concentrazione, ne ho parlato in settimana con Frustalupi. Nessun dramma, alla fine ne abbiamo incassati soltanto sei, siamo la terza squadra che ne ha presi di meno però ci è capitati di seguito nelle ultime 3-4 partite. Anche contro il Siena in coppa Italia quando siamo andati in vantaggio credendo di aver messo la gara in archivio ci siamo rilassati. Fino al 3-0 invece le gare non sono mai chiuse, bisogna crescere e migliorare». Il modo ideale per affrontare la Juve. «Aggredire alto sarebbe il massimo sempre, per tutte le squadre e in qualsiasi partita. Il lavoro difensivo devono cominciare a farlo gli attaccanti ma a volte subentra la stanchezza e non sempre riesce». Dici Juve, pensi innanzitutto a Pirlo. «Proveremo a limitarlo. Ma non c’è da preoccuparsi solo di lui, altrimenti si smarcano gli altri, penso a Vidal e Marchiso». Prima la Juve, poi la Lazio. «Ora ci attendono due finali, dopo il calendario ci offre la possibilità di poter dipendere solo da noi stessi. Ci saranno ancora ventuno punti a disposizione e potrà succedere di tutto». Gli apprezzamenti di Lotito, presidente della Lazio. «I complimenti degli altri presidenti fanno piacere. Ho un contratto con il Napoli fino al 2013 e voglio rispettarlo. Non c’è nessun appuntamento con il presidente, se vuole mi chiamerà».
Cinquanta giorni, gli ultimi di una stagione lunghissima, quelli decisivi. «Stiamo bene e giocando palla a terra dovremmo essere avvantaggiati dai campi asciutti. Siamo pronti per il rush finale. Uscire dalla Champions mi è dispiaciuto perchè avrebbe rappresentato per tutti un motivo di orgoglio. Sapevamo che se avessimo passato il turno potevanmo ancora giocarcela e visto il sorteggio capitato al Chelsea, un po’ di amaro in bocca rimane. Abbiamo fatto una bella esperienza, speriamo di tornarci l’anno prossimo. Ora concentriamoci sul finale di campionato e in ultimo alla finale di coppa Italia. Vincerla sarebbe il fiore all’occhiello della stagione». Un pesce d’aprile alla Juventus? «Il calcio è una cosa seria, pensiamo a prepararci al massimo. Dirò ai miei di fare un gol in più degli avversari». «Il Premio Bearzot? Fa piacere riceverlo, mi inorgoglisce e vuol dire che ho fatto un ottimo lavoro a Napoli, dove mi trovo bene».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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