Fino all’incrocio con la Juventus, il new deal difensivo firmato Mazzarri recitava: prendiamo pochi gol e facciamone il più possibile. Tutto quanto fa spettacolo. Però ora il bilancio si fa allarmante. Nelle ultime sette gare, gli azzurri hanno incassato 13 gol. Nella sola Europa League, con il Napoli delle riserve schierato davanti a Rosati, la Mazzarri-band ha subito 8 reti nelle tre ultime match continentali.
È corretto quando il tecnico toscano dice che il problema non riguarda solo la difesa. Però i «veterani» (Cannavaro, Campagnaro, Aronica) offrono negli ultimi tempi garanzie a sprazzi. Urge riprendere antica avarizia difensiva in vista sia dello sprint finale nel girone di Europa League che della corsa alle zone nobili della serie A.
Nell’ultimo mese e mezzo il vero tallone d’Achille degli azzurri è stata la difesa. Non un colabrodo, non una banda del buco. Però qualcosa è successo per trasformare una squadra che nelle prime sette apparizioni ufficiali ha incassato solo tre gol (facendo persino meglio del Bayern di Monaco) in una retroguardia che dal 30 settembre (Sampdoria-Napoli 0-1) a oggi – per un totale di undici apparizioni ufficiali – non ha subito gol solo in occasione di Napoli-Chievo (1-0). Questo Napoli sembra un gigante coi piedi d’argilla: Cavani, Hamsik e Pandev (più qualche volta Insigne), ogni tanto, vincono le partite da soli, ma dietro succede un po’ di tutto. Eppure, all’inizio della stagione, la difesa appariva come un punto di forza.
Ovvio, non c’è aria di processi. Ci mancherebbe pure, anche perché con 11 gol complessivamente incassati, il Napoli è la terza difesa meno battuta del campionato italiano. Il Napoli, dunque, sta bene. Anche se magari non benissimo. Anche se non si è mai visto, tranne rari casi, il Napoli aggressivo e straripante per tutti i novanta minuti che aveva caratterizzato lo scorso anno. Il dominio, in questo campionato, appare concentrato in un arco di tempo inferiore. Che di solito, non è sempre sufficiente a mettere al sicuro il risultato e le partite.
L’andatura rispetto a un anno fa è in generale molto più spedita, considerando che la Juve capolista ha conquistato solo 4 punti su 9 nelle ultime tre giornate ma mantiene pur sempre 4 punti dall’Inter di Stramaccioni. I bianconeri sono primi con 32 punti (quella di Conte è la miglior difesa della serie A con 9 gol): i punti sono 3 in più rispetto a un anno fa, la posizione è la stessa di novembre 2011. Chi ha praticamente raddoppiato il proprio fatturato punti (+11) sono l’Inter e la Fiorentina (che balzo per tutte e due) che lo scorso anno, di questi tempi, erano rispettivamente al settimo posto e all’undicesimo, con gli stessi punti di Siena e Catania.
E il Napoli non è da meno: ha sette punti in più, era quinto e ora è terzo a pari punti con i viola. Con una differenza: un anno fa erano 9 i punti dal primo posto, ora solo cinque.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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