Napoli in testa alla classifica, Mazzarri re del campionato per una notte. La notte dell’aggancio alla Juventus. Il Napoli primo, il tecnico vero top player. Ma la sua filosofia non cambia. «Non riesco a guardare la classifica e cambiare mentalità e atteggiamento. Cerco di inculcare tutti i giorni un concetto: la classifica passa da guerre, da partite come quella contro il Catania. Non bisogna distrarsi ma crescere e continuare a fare come in questi tre anni e mezzo. Dobbiamo pensare che ogni partita è difficile, come abbiamo visto anche contro il Catania e a Parma. Il girone di ritorno è ancora più difficile. Alla fine vedremo». Il tecnico azzurro analizza la partita. «Ci sono state due-tre situazioni in cui abbiamo perso palla ingenuamente. Siamo ancora un pochino giovani e inesperti. Dopo il 2-0 ci complichiamo la vita da soli e rischiamo di perdere dei punti. Dovevamo fare il terzo gol e le possibilità c’erano. Probabilmente questo campo che non si riesce a migliorare ci penalizza molto».
Analizza il Napoli e elogia gli attaccanti. «Il lavoro sporco degli attaccanti? Se si vuol vincere di squadra si deve fare così». Indovina tutte le mosse, Mazzarri, soprattutto quella di lanciare Grava dal primo minuto. «Vorrei fare i complimenti a Grava, lui è un vero campione. Questi ragazzi mi hanno aiutato a far crescere i giovani. Dopo un anno che non giocava ha fatto una partita incredibile. Eppure aveva un avversario non facile, Gomez. L’argentino partiva larghissimo e l’avrebbe potuto mettere in difficoltà, invece non gli ha dato mai spazio. Pensavo di doverlo sostituire invece ha retto fino all’ultimo secondo e per me è stato uno dei migliori». Non ha segnato Cavani ma in gol è andato Hamsik, uno di loro due a segno ci va sempre. «I gol degli attaccanti? Ci sono squadre che nascono in un certo modo. Noi abbiamo un certo gioco che porta a finalizzare Cavani, al di là degli assist e dei gol di Hamsik. Pandev che ha segnato pochi gol è fondamentale per le realizzazioni di Cavani e Hamsik».
Ancora sul discorso scudetto. «Conte ha detto che possiamo vincere lo scudetto? Meno male che non l’ho sentito. Noi pensiamo alla Lazio, non commento nulla e non faccio confronti. Ho le mie idee e pensiamo alla prossima gara, all’Olimpico non sarà semplice, speravo di poter giocare almeno domenica ma purtroppo non si può spostare». Sull’esonero di Zeman: «Mi dispiace, in Italia si cambia troppo spesso l’allenatore. Tuttavia sono restio a parlare su cose che non conosco». La partita, un episodio chiave: fallo di mano di Zuniga? «Probabilmente c’era, devo essere sincero, ma prima Zuniga ha subito fallo». Napoli rivelazione del campionato? «È giusto così, la prima rivelazione del campionato siamo noi. Dopo viene il Catania. Dove guarderò la Juve? Non guarderò partite, non ci penso, stacco due giorni. Penso ai nazionali che andranno via, sono un po’ preoccupato. Pressione alla Juve? Non pensiamo agli altri, ogni gara ha una storia a sé. Anche la Juve pensa sempre a vincere, così facendo ci concentriamo sulla singola gara a prescindere da chi gioca prima o dopo». Cosa è cambiato rispetto all’anno scorso? «Ho parlato con i ragazzi alla chiusura del mercato, l’autostima è aumentata. Battere il City, affrontare Bayern e Chelsea, fa crescere, abbiamo completato il processo di crescita e lo mettiamo in pratica in campionato. Ci siamo abituati a gestire la pressione ma non dobbiamo mai alzare la testa del manubrio».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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