Tanto è tutto scritto ed è (dunque) inutile parlarne, almeno per una volta: il Catania è un tarlo nella testa, scatena allergie, risucchia energie, toglie punti, ed è persino superfluo star lì a ricordare che «toccherà» ai «soliti noti» . E’ vigilia densa, viva, da attraversare sgomberando il campo da qualsiasi distrazione: e avendo avuto modo di esprimersi varie volte, stavolta s’alza il telo su Castelvolturno e cala il silenzio. Tutti attenti al 3-4-1-2, evitando divagazioni dialettiche d’una conferenza stampa nella quale ci sarebbe da annunciare il ritorno al passato recentissimo: largo ai titolarissimi, perché ormai così si fa, e in campionato – aspettando ribaltoni gerarchici, è sempre l’ora del Napoli costruito per stupire e per giocarsela fino in fondo, standosene un filino distante dall’Europa non per spocchia ma per calcolo.
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