«Questa volta il rientro dalle partite con le nazionali è stato un vero e proprio bollettino di guerra. De Sanctis è infortunato, Campagnaro pure. Behrami non so ancora se è pronto. Armero e Zuniga li avrò solo adesso e svolgeranno con me un solo allenamento. Cavani lo rivedrò soltanto a Torino e devo parlare con lui per capire in che condizioni sta, come si sente», Mazzarri è molto infastidito alla vigilia del match contro il Torino. «Dobbiamo fare quadrato, attingere tutte le energie che abbiamo a disposizione per proseguire il cammino ripreso contro l’Atalanta. Ai ragazzi ho già parlato, devono rituffarsi subito in quello che è il nostro lavoro: ho detto a tutti vi ricordate quello che dovete fare?», aggiunge il tecnico toscano.
Il rebus di formazione, la stanchezza dei nazionali e la pericolosità del Torino. Mazzarri elogia il lavoro di Ventura e conferma di rispettare molto Cerci. «Ventura è uno di quei tecnici che dà un’impronta alle proprie squadre e si vede che il Torino ha un’idea ben precisa di gioco. Cerci è un giocatore fortissimo, vedremo le soluzioni migliori da contrapporre». In porta gioca Rosati all’esordio in campionato dopo le brutte serate di Europa League. Torino per lui potrà essere l’occasione del riscatto: «Non gli ho parlato, per il suo ruolo meno si parla meglio è. Sta lavorando con il preparatore, sta bene. L’anno scorso giocò a Firenze, speriamo si ripeta lo stesso risultato». Il dubbio principale a questo punto è in attacco. «Devo vedere come sta Cavani, altrimenti posso optare per Pandev e Insigne, oppure inserire un centrocampista in più e avanzare Hamsik». Per Calaiò comunque non ci sarà spazio. «Calaiò è il quarto attaccante, sa in maniera chiara qual è il suo ruolo e quali sono le situazioni in cui può tornare utile. Noi giochiamo in un certo modo, anche a Cagliari non c’era Cavani, giocò Insigne e poi entrò Vargas».
Tanti dubbi per Mazzarri, la certezza sul trio difensivo, visto il turno di riposo a Campagnaro. «In difesa giocheranno Gamberini, Cannavaro e Britos che danno garanzie. Il resto lo deciderò all’ultimo momento dopo aver fatto tutte le valutazioni». Il tecnico chiarisce ulteriormente il suo pensiero su Radosevic, il giovane nazionale croato, impiegato con la Primavera e che con la prima squadra si sta solo allenando durante la settimana. «Anche su Radosevic il discorso è chiaro. Non sapevo neanche che sarebbe stato preso a gennaio, a centrocampo abbiamo già quattro giocatori, c’è Donadel. Potrebbe essere utile in caso di più infortuni in quei ruoli, anche nelle partitine di allenamento lo impiego in posizioni diverse dove c’è bisogno. In questi mesi deve crescere, è un giovane, lo sta valutando».
Pochissimo tempo per studiare l’avversario, praticamente un unico allenamento tutti quanti insieme. «Ci vorrà una grande partita. La nostra mentalità è quella di cercare di vincere ogni partita. Anche stavolta sarà così anche per tenere alta la classifica. Sappiamo che il Toro sa fermare le fonti di gioco ed ha tante alternative tattiche. Noi dovremo essere bravi ad esprimerci su massimi livelli». Grande attenzione e grande rispetto per l’avversario, il Torino che pareggiò al San Paolo e soprattutto riuscì ad imbrigliare il gioco degli azzurri. «Il Torino è una squadra da non sottovalutare, anche perché dobbiamo ricordarci l’ultima trasferta contro il Chievo per non ripetere l’errore. Se non sei al massimo e non riesci a fare le cose al meglio rischi contro qualsiasi avversario».
Fonte: Il MAttino
La Redazione
M.V.
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