One man show: e in quella vigilia (apparentemente) tranquilla d’un Chievo-Napoli, sale sul palco un Walter Mazzarri (in stile Crozza) che fa e disfa, prende a secchiate d’acqua gelida e poi ci infila un pizzico di verve da «maledetto toscano» , fa il matematico e l’istrione, alimenta lo stress e poi se ne ciba, saccheggia il carico d’ironia in dotazione e si trasforma in serio. Meno undici alla fine: lo spettacolo continua.
L’AFFAMATO – La Juventus è in fuga, il Milan insegue: un po’ cacciatore e un po’ lepre, però facendo finta di niente: «Perché io non guardo né la Juventus, né il Milan. Bisogna vincerle tutte, poi i conti si fanno alla fine. Ora ci attende il Chievo, che è avversario temibile. E quando incontrano il Napoli, non ci sono avversari che avvertano cali di tensione. Stavolta dobbiamo disorientare l’avversario, partire come abbiamo fatto a Udine» .
CARO EDY – L’uomo dei sogni è Edinson Cavani, eterno bomber e fresco papà di Lucas: seicentrentacinque minuti all’asciutto, ma ora che c’è il fiocco azzurro in casa. «Io l’ho visto sempre bene, pure con la Juventus. Gli sta mancando solo il gol e sento che arriverà presto. Però, per la sfida contro il Chievo, a me va bene pure una rete di De Sanctis. E da Edy mi aspetto quello che ha sempre fatto» .
NO ARBITRO – Il venerdì sera, insolitamente, a scrutare il «nemico» e a rodersi il fegato – che scatena l’imbonitore ch’è in lui – per alcune scelte di Damato, l’arbitro di Udine, quello al quale il Genoa contesta varie decisioni: «Ma io di arbitri non parlo più. Lo farò quando i giochi saranno fatti. Tocca a voi giornalisti sottolineare le anomalie, non a me. E se ci sono disparità, vanno urlate. Non so se facciamo paura….» .
IL VALZER – Si danza sulle punte, tra un Pandev (appesantito) e un Insigne (leggero): è il «duello» di sempre, lasciato sfilare via nella penombra della pretattica: «Lo vedrete in campo, non darò indicazioni prima. E comunque quando Cavani segnava tantissimo, c’era anche una costruzione: se Pandev facesse tre assist a me andrebbe benissimo. Vero, non trova la porta da un po’, ma io sono contento tanto di lui, quanto di Insigne. Sono felice di questa squadra, di Rolando che è un grande giocatore ed è stato sfortunato, perché quando ha giocato in Europa League lui è stato tra i migliori. E aspetto Radosevic: è un signor giocatore, quando verrà il suo momento servirà. Ma è giovane, è un investimento, va atteso» .
«FACCIO DANNI» – I numeri hanno un’anima e raccontano che Juventus, Milan e Napoli rappresentano l’elité attuale (ma anche dell’ultimo triennio): la teoria dei «vasi» comunicanti fa dunque di Conte, Allegri e Mazzarri la triade italiana più autorevole del ruolo, con due tecnici su tre già con lo scudetto… «Ma loro sono due grandi allenatori, io invece rappresento un freno per il Napoli, faccio danni. Questo è quello che pensa qualcuno. Io invece mi concentro sul Chievo, spero che il vento giri: se giochiamo come sappiamo» .
MA QUALE CRISI – Imbattibile dal 22 dicembre ad oggi; e però anche incapace di vincere, negli ultimi quattro turni: la verità è in un principio assolutamente personale, che Mazzarri espone come tesi: «Ora si è avvicinato il Milan, prima c’era la Lazio: ci sarà sempre qualcuno, nei pressi. Stiamo facendo un campionato straordinario, meglio pure della stagione in cui siamo arrivati terzi. E restano a disposizione undici gare determinanti» .
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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