E all’improvviso compare mister X: ma in quella penombra dei (quattro) pareggi, in cui si nascondono le occasioni perdute, c’è una luce che s’intravede, che spinge a credere in quel Napoli convalescente e però vivo, vibrante, reattivo. Meno undici alla fine, meno sei (pardon, meno sette, visti i confronti diretti) dalla Juventus, ma pure meno paura rispetto al recente passato, infarcito di qualche preoccupazione, appesantito sulle valutazioni atletiche: il Napoli s’è rialzato, faticosamente e con slanci di generosità, ha retto il confronto con Madame, l’ha riafferrata strappandole il velo verdebiancoerosso, e s’è ricomposto per il volatone da attraversare tra l’ipotesi d’uno scudetto distante e l’orgoglio d’una Champions ch’è a portata di mano d’un Mazzarri che a Conte non porge l’altra guancia. «Cosa ha detto, che non ci siamo salutati? Vero. Ma io su di lui non ho niente da dire: dunque, se viene fuori qualcosa, non dite che ho cominciato io. Non vi dico i motivi di questa vicenda» . Napoli-Juventus continua. E Orsato? « Non parlo degli arbitri, i miei mi dicono che c’erano due rigori…».
Ma Mazzarri è contento?
«Non riesco a sorridere per il risultato però sono soddisfatto della prestazione dei ragazzi. Nella ripresa abbiamo fatto molto bene e per quanto creato avremmo meritato la vittoria: a me è sembrato che il Napoli abbia creato più della Juventus…».
L’operazione-scudetto può considerarsi chiusa?
«Dipende dalla fortuna: se dovessimo incontrarne un pochino, allora tutto sarebbe possibile. Resteremo fino all’ultima giornata noi stessi: una squadra che cerca di ottenere il massimo. E vi dico che giocano così possiamo afre filotto vincendo 4-5 gare di fila. E poi, quando i giochi saranno conclusi, si tireranno le somme. Però sia chiara una cosa: stiamo facendo un lavoro fenomenale, noi obiettivi in mente non abbiamo. La filosofia non cambia».
Fosse stata un match pugilistico?
«Avremmo vinto noi ai punti. Il pareggio ci va molto stretto, anche se nel primo quarto d’ora qualche problema l’abbiamo avvertito».
Un’altra occasione sfumata…
«E’ anche vero che abbiamo lasciato troppi punti per strada e pure stavolta la potevamo vincere. Nel secondo tempo, abbiamo prodotto, li abbiamo messi in difficoltà, siamo andati vicini al gol, abbiamo premuto e Dzemaili ha avuto un’occasione straordinaria sul piede, a pochi metri dalla porta: era destino».
Bella la Juventus dei quarantacinque minuti iniziali?
«Venti minuti, loro hanno giocato meglio solo per venti minuti. Ma noi l’avremmo potuto battere, con una ripresa di autentico contenuto. E’ un periodo in cui la sorte non ci è troppo amica, ne prendiamo atto e insistiamo. E’ stata una gara intensa, cominciata subito con le iniziative di Pandev e di Hamsik che avrebbero potuto darci qualcosa in più. E’ indiscutibile che Vucinic poteva chiuderla o comunque fare il 2-0 per loro. Ma da tecnico sono appagato per le risposte che ho avuto dai miei, dalla capacità di reagire».
Vi mancano i gol di Cavani?
«Ma abbiamo trovato quelli di Inler, che ne ha fatti cinque, e Maggio ce ne ha già offerti quattro. Andiamo in porta con tutti gli effettivi, poteva riuscirci pure Dzemaili. E’ vero che siamo diversi dalla Juventus, noi creiamo tutto per Edi, per Marek, per l’altra punta; loro possono supplire in maniera differente attraverso Pirlo o Marchisio o Vidal».
Pure con la Juventus è emersa la necessità di «concentrarsi» su Pandev e su Insigne, su quanto lei sta ottenendo dai due e su un ballottaggio inevitabile.
«Gestione per niente problematica: io li sfrutto in base alle rispettive caratteristiche. In certe partite come quella con la Juventus in genere gioca Goran, che ha maggiore esperienza. Ma devo dire che Lorenzo ha sempre fatto bene».
Dzemaili le ha dato equilibrio.
«Abbiamo sistemato quel versante, siamo stati più bravi nell’andare a coprire sulla seconda punta. Da quel momento, è cambiata la gara. Ma è andata così. E la reazione è stata bellissima, non abbiamo concesso nulla. Ora non entra la palla dentro: è successo a Udine, è successo oggi. In questo periodo abbiamo giocato male solo con la Lazio. Persi sei punti immeritatamente».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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