Mazzarri aveva chiesto equilibrio e maggior precisione in zona tiro. E di non commettere disattenzioni. Aveva chiesto un Napoli cinico e in tal senso a Siena è cambiato poco, tra l’altro dalla panchina si è anche arrabbiato con Campagnaro. «Due errori in una partita ci possono stare, purtroppo ancora una volta siamo stati puniti e abbiamo preso gol. Calaiò stava già per colpirci alla prima occasione, poi nella ripresa è arrivata la sua rete e pensare che nell’azione era anche caduto. Così la partita si è messa in salita come a Novara, a Bergamo ed è diventato tutto più difficile. Poi nel finale abbiamo avuto la palla per vincere con Pandev e non è andata bene. L’anno scorso partite così le vincevamo, adesso no, purtroppo sono annate che vanno in un certo modo. Andiamo avanti, speriamo che nel girone di ritorno il vento cambi».
E sugli errori in zona tiro?
«Abbiamo sbagliato tutto davanti alla porta, anche un rigore, oltre a tante occasioni. Evidentemente questa è un’annata sfortunata anche per demeriti nostri. Il Siena è forte, soprattutto in casa, le abbiamo provate tutte e non ho nulla da ridire ai ragazzi. Quando è scritto che deve andare così c’è poco da fare. C’era qualche altro rigore a nostro favore? Credo di sì».
È troppa la pressione psicologica?
«L’anno scorso siamo arrivati terzi facendo un qualcosa di straordinario. Siamo partiti con una grande pressione che i ragazzi hanno avvertito, così si può spiegare anche qualche errore di troppo. Abbiamo ragazzi giovani, non abituati a lottare per il vertice. Due anni fa eravamo sest’ultimi ora ci troviamo a competere facendo cose bellissime con i grandi club».
I il cambio di modulo ha giovato a Inler?
«Inler l’ho visto bene, certo può fare anche meglio, a Palermo giocò benissimo, le prestazioni di tutti mi hanno convinto. Ci è mancata solo la vittoria. Il modulo? Ho giocato con il 3-5-2, Inler si è trovato bene come tutti gli altri, nel primo tempo ho visto solo qualche imprecisione di troppo nell’ultimo passaggio e poi non l’abbiamo messa dentro».
Il Napoli è settimo, la zona Champions è a 9 punti.
«Tutto normale, eccezion fatta per l’Udinese che è l’unica sorpresa, tutte quelle che sono davanti a noi hanno un monte ingaggi nettamente superiore ed è normale che stiano davanti al Napoli. L’anno scorso abbiamo fatto qualcosa di straordinario arrivando terzi. Ciò non può essere considerato l’ordinario. Una squadra come la nostra per ripetere l’impresa dovrebbe andare sempre ben oltre il proprio massimale e questo è impossibile da fare per 38 partite e tenendo presente la Champions. Davanti a noi ci sono squadre che in cent’anni di storia stanno lottando per il vertice, il Napoli da ventuno anni neanche se lo sognava».
Il Napoli gira a 29 punti. S’aspettava di più?
«Il mio obiettivo è ottenere sempre il massimo da ogni partita e poi i conti li faccio alla fine. Voglio arrivare il più in alto possibile. Non ho mai detto che puntavamo allo scudetto ma che dovevamo crescere senza fretta, abbiamo sette punti in meno, non si possono fare ogni anno le imprese. Annata deludente? No, stiamo facendo il nostro in virtù degli investimenti e degli ingaggi. La posizione attuale rispecchia il nostro valore ossia il settimo posto. Sposo in pieno la linea imprenditoriale del presidente nel contest del fair play finanziario non ci si può comportare diversamente».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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