Stavolta il mister è ancora più schietto:
«Il bicchiere stavolta lo vedo mezzo vuoto»,
Mazzarri l’ha presa con filosofia dopo aver osservato, prima esaltandosi e poi deprimendosi, le due facce del Napoli. In quel bicchiere è naufragata la possibilità di battere la Juve (sarebbe stato il quinto consecutivo successo sui bianconeri al San Paolo) e di rilanciarsi in classifica. «Ma noi continueremo per la nostra strada, senza dare peso al distacco di nove punti rispetto ai bianconeri. Questa è una stagione di crescita per la mia squadra. Il salto di qualità è stato già fatto perché siamo tranquilli contro le grandi e le gare difficili le affrontiamo con il piglio giusto. Purtroppo, quando c’è un cumulo di partite paghiamo dazio. È la coperta corta, bisogna convivere con questa situazione, non c’è niente da fare. Peccato, avevamo messo in difficoltà la squadra che occupa il primo posto. Nella ripresa, purtroppo, sono venute meno le forze. Eravamo stanchi. La Juve era più fresca del Napoli, d’altra parte nel calcio di oggi non disputare le coppe dà un notevole vantaggio: noi eravamo al quarto impegno consecutivo tra campionato e Champions, c’era una bella differenza rispetto ai nostri avversari», ha sottolineato l’allenatore.
Dopo il pareggio di Bergamo, sabato sera, Mazzarri aveva fatto un po’ di conti: dai 4 ai 5 punti persi a causa degli impegni in Champions League. Ieri, non ha riproposto questi calcoli, ma ha più volte sottolineato:
«Il primo tempo è stato spettacolare, poi siamo calati perché dobbiamo sottoporci a molti impegni in queste settimane. Prendete i difensori, prendete Campagnaro: non sbaglia un intervento quando è lucido, se poi concede qualcosa all’avversario significa che sta accusando stanchezza. Ecco perché nella ripresa Vucinic e Matri hanno avuto ampi spazi. Nell’azione del 3-3 siamo stati anche un po’ sfortunati: il fato si è accanito contro di noi. Peccato, perché sul 3-1 pensavo proprio di averla vinta. Mi sono arrabbiato anche con me stesso perché un allenatore o un giocatore non dovrebbe mai pensare di aver portato il risultato a casa. Temevo di incassare il 2-2, al raddoppio di Pandev mi ero sentito più tranquillo. Peccato, quattro o cinque dei miei sono calati nel momento cruciale. Di solito il Napoli nella ripresa esce fuori, invece stavolta eravamo sulle gambe. D’altra parte, va avanti così da un mese e mezzo, con un impegno dietro l’altro».
Il vertice della classifica è rimasto distante, però una positiva indicazione è arrivata. Da Pandev, sostituto di Cavani e autore di una doppietta.
«Goran è un calciatore di alto spessore, non a caso giocava nell’Inter e ha vinto la Champions. A Bergamo, sabato scorso, ha giocato un’ora e ha dato buone risposte. L’unico problema di Pandev era rappresentato dalla condizione fisica e la sta ritrovando»,
ha detto Mazzarri. Sabato si torna in campo al San Paolo, c’è il confronto con il Lecce ultimo in classifica. Vi sarà il turnover perché tra una settimana il Napoli vola in Spagna per giocarsi la qualificazione agli ottavi di Champions League.
«Non dobbiamo accontentarci e dobbiamo dare il massimo, pensiamo alla prossima di campionato contro il Lecce e poi all’impegno contro il Villarreal in Champions: in Spagna non ci regaleranno niente».
Può bastare poco o molto per regalarsi un sogno e continuare a viaggiare in Europa.
La Redazione
P.S.
Fonte: Il Mattino
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