Walter Mazzarri non potrà guidare il Napoli dalla panchina nella doppia sfida degli ottavi di finale di Champions League contro il Chelsea. La Commissione d’appello dell’Uefa non solo ha rigettato il ricorso del Napoli contro le due giornate di squalifica inflitte dalla Commissione disciplinare e di controllo, ma ha inasprito la pena accogliendo la proposta dell’ispettore disciplinare di comminare un’ulteriore giornata di squalifica a Mazzarri, sospesa con la condizionale. Il ruolo dell’ispettore disciplinare può essere paragonato a quello di un pubblico ministero con la facoltà di indagare sulle decisioni dell’Uefa, presentando ricorsi o appelli incidentali.
A nulla è valso pertanto l’accorato tentativo del tecnico azzurro di difendersi personalmente davanti alla Commissione d’appello composta dallo svizzero Michel Wuilleret (presidente) e dagli altri due membri dell’organo disciplinare, il bulgaro Ivaylo Ivkov e lo svedese Bjorn Ahlberg. Mazzarri a Nyon era in compagnia del direttore generale del Napoli, Marco Fassone, e dal legale della società Mattia Grassani. Il dibattimento è stato duro e serrato ed è durato circa tre ore. Mazzarri ha cercato in tutti modi di spiegare agli organi giudicanti dell’Uefa che il suo atteggiamento nei confronti del giocatore del Villarreal, il brasiliano Nilmar, non era assolutamente né violento né scorretto, ma era esclusivamente mirato ad affrettare la ripresa del gioco in un momento molto caldo ed importante della gara. La tesi difensiva dell’avvocato Grassani, supportata anche da un filmato televisivo, ha tentato di dimostrare che l’azione incriminata si era comunque svolta nella esclusiva area tecnica di competenza dell’allenatore del Napoli e che Mazzarri aveva reagito con assoluta correttezza dopo l’invito dell’arbitro norvegese Moen ad abbandonare il terreno di gioco.
Entro il termine di dieci giorni, da quando saranno rese note ufficialmente le motivazioni della sorprendente decisione della Commissione d’appello dell’Uefa, il Napoli, potrà valutare l’ipotesi di ricorrere al Tas (tribunale per gli arbitrati sportivi) di Losanna in terzo e ultimo grado. Questo il commento dell’avvocato Grassani: «Siamo delusi, però il dibattimento non era stato così negativo come sensazioni: è durato tre ore, abbiamo visto e rivisto il filmato, ascoltato l’arbitro in diretta telefonica, e quello che non è stato compreso è che non c’era alcun atteggiamento violento o aggressivo da parte di Mazzarri, bensì la sola volontà di recuperare un pallone. È presto per dire se ricorreremo al Tas».
«Non me lo aspettavo. Sono sorpreso ed amareggiato», è quanto ha confidato Mazzarri ai suoi più stretti collaboratori ed ai giocatori appena rientrato a Castelvolturno in tempo utile per poter comunque dirigere l’allenamento pomeridiano del Napoli in vista della trasferta di Firenze. Durante il viaggio di ritorno da Nyon a Napoli, Mazzarri ha cercato in tutti i modi di digerire la sua profonda delusione per l’ingiustizia subita. Il rammarico di non poter guidare dalla panchina la sua squadra contro il Chelsea, sia al San Paolo martedì che nella gara di ritorno del 14 marzo allo Stamford Bridge di Londra, è davvero grande.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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