«Orgoglioso di questo Napoli» .Walter Mazzarri è felice come un bambino ma non riesce a mostrarlo come vorrebbe perché quei novanta minuti lo hanno provato. La prima vittoria in Champions è come il primo amore: non si scorda mai. Una vittoria bella per il morale e terribili per le conseguenze fisiche: lo stress può essere sconfinato e finisce per essere poco rispettoso della felicità. Rientrato nello spogliatoio, il tecnico è stato colto da malore e davanti ai giornalisti si è presentato provatissimo. La Champions è anche questa: ti obbliga a spendere molto da un punto di vista nervoso. Anche l’allenatore ne risente, soprattutto uno come Mazzarri che quasi la gioca la partita, dirigendo la squadra, sbracciandosi, vivendo praticamente le stesse emozioni dei suoi giocatori. Una partita durissima:«Posso solo ringraziare questi ragazzi:orgoglioso di loro » .
PAURE– Una partita esaltante con qualche sbavatura che si potevaevitare e che avrebbe evitato al tecnico ( e agli spettatori) qualche patema d’animo. Dice Mazzarri:
«Nel finale abbiamo rischiato di prendere gol. Chiudiamo le squadre avversarie nella loro metà campo, eppure alla fine rischiamo. Un gol in quella situazione sarebbe stato per noi devastante perché ci saremmo impauriti». Ma tutto è bene quel che finisce bene e adesso la classifica del girone si è messa in una maniera addirittura imprevista. Troppi impegni, però, e alla fine bisogna fare la conta dei feriti: Cavani (distorsione alla caviglia), anche Aronica (problema muscolare):
«Come stanno? Non lo so valuteremo questa mattina la situazione. D’altrocanto, non abbiamo nemmeno il tempo per rifiatare: finita la sfida con il Villareal, ci attende quella con l’Inter. Vedremo oggi come stanno. E d’altro canto non ho avuto tempo per approfondire la situazione perché anch’io alla fine non mi sono sentito troppo bene » .
CALO– E’ evidente che avrebbe voluta chiuderla prima la gara: sapeva che con una squadra come il Villareal due gol di vantaggio possono anche non essere sufficienti. E nel primo tempo Lavezzi e compagni ci hanno provato, scoprendosi addirittura troppo per eccesso di generosità. Spiega a chi gli chiede come mai a un certo punto la squadraabbia tolto il piede dall’acceleratore:
«Guardate io, per mentalità, non chiedo mai alla squadra di fermarsi perché so che anche sul 3- 0 una partita non può considerarsi chiusa. E in effetti la sfida non era chiusa tanto è vero che su un paio di punizioni il Villareal avrebbe anche potuto segnare. E’ vero, abbiamo sbagliato diversi contropiedi . Ma gli errori sono figli della stanchezza: alla fine i miei giocatori erano stravolti dalla fatica. Sì, eravamo stanchi, cinque, sei giocatori erano addirittura stanchissimi e Aronica nel finale si è infortunato proprio a causa di questa stanchezza » .
CRESCITA– Il Napoli visto all’operaieri sera fa onore al calcio italiano e dimostra che in questa competizione non è approdato per caso:
«Sono felice per come i miei ragazzi sono andati in campo, per il loro atteggiamento: abbiamo affrontato la partita nel modo giusto. Ecco perché dico che sono orgoglioso di questi ragazzi: danno tutto in ogni partita, non si risparmiano mai. Sono dei grandi giocatori, sono cresciuti in maniera addirittura imprevedibili. L’Europa League ci ha fatto bene, ci ha fatto crescere. Ai miei ragazzi lo dico sempre: le partite sono tutte uguali, si giocano sullo stesso rettangolo di gioco».
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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