In quel drappo che idealmente volteggia c’è il sogno (confessato) d’una città intera e il tormento (ormai perenne) d’un uomo solo al comando di qualsiasi operazione, tecnica e pure psicologica: Napoli-Parma è sull’uscio dei propri pensieri e però, al di là del modulo e degli uomini, trecento partite dopo il giorno del debutto in A, c’è sempre qualche scarica di stress che Walter Mazzarri va a «governare», a «dominare».
Mazzarri: bianco, rosso o verde?
«Continuo a chiedermi perché mai ci diano tutti per favoriti o almeno come principale anti-Juventus. I parametri del calcio, quelli a me cari, dicono il contrario: la Roma era già forte di suo, ha inserito calciatori come Balzaretti, inseguito da vari club. Ma poi ci sono la Lazio, l’Inter, il Milan».
E il Napoli?
«Se facciamo tutto alla perfezione, possiamo competere con le squadre che ho citato. Ma non vorrei che passasse il principio d’un fallimento, in caso di mancato secondo posto. So bene che questi sono giochini d’inizio stagione, ma è un giochino sbagliato. Io vorrei sempre arrivare primo e magari con dieci punti di vantaggio, ma ci sono anche le altre. Un anno fa la Juve, che pure aveva acquistato cinque top player, usava molta prudenza».
Dunque, fatti e non parole.
«A mio figlio dico sempre: l’importante è essere, non apparire. Continuerò a comportarmi in questa maniera. Detto ciò, sono convinto di avere tra le mani un gruppo che può crescere e dare soddisfazioni incredibili. Ma ora sono preoccupato del Parma: ci abbiamo perso due volte, negli ultimi tre anni. E ora siamo reduci da due settimane in cui non ho avuto dodici calciatori. Infine, s’è fatto male Britos, che era il più in forma tra i difensori. Posso rivelare di essere nervoso….».
Diamo qualche indicazione almeno… Pandev o Insigne?
«Sapete cosa penso di Lorenzo ma esistono le gerarchie stabilite dal campo. Cerco di fare le scelte giuste: Goran è importante per quel che dà e poi è abituato a giocare a certi livelli. Il livello tra i due è un po’ diverso. So anche che mi chiederete delle possibilità di vedere i tre attaccanti e Hamsik assieme: ragionerò sempre in funzione della squadra, come sapete».
Giornata di festeggiamenti, sono 300 partite in serie A
«E senza mai essere esonerato, voglio ancora ricordarlo ma non per atteggiarmi. Perché è una bella soddisfazione. Io, poi, quando l’arbitro fischierà, avrò in testa solo il Parma. L’ho detto ai ragazzi, stiamo attenti, non vorrei rivivere il primo tempo con la Fiorentina. Bisognerà essere subito presenti».
Il quarto anno a Napoli: essere stato qui tanto tempo la fa sentire un laureato?
«Chi ha avuto la fortuna il piacere di allenare in questa città sa cosa vuol dire. Credo che in nessun altro luogo si viva il calcio 24 ore su 24. Napoli ti prepara per qualsiasi altra esperienza».
Torniamo alla formazione: più Dzemaili che Behrami, più Dossena che Zuniga?
«E’ possibile che nel mezzo ci sia Blerim, poi verificherò sino all’ultimo momento altre situazioni. Ma Dossena si sta allenando bene e Zuniga sta benissimo, va già a duecento all’ora».
Hamsik in discoteca l’ha turbata….?
«Ma via, io su Marek metto la mano sul fuoco. Non devo neanche parlargli, figuratevi un po’. Magari sarà andato a bere qualcosina, ha fatto un salto lì dopo dieci giorni di ritiro. Qui è arrivato in perfetto orario e si è allenato. Lui è un fuoriclasse in tutto».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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