La spruzzata d’onestà intellettuale va sparsa subito nell’aria tersa del «Tardini» e, a scanso d’equivoci, meglio dirla chiaramente, meglio confessarlo senza turn-over di parole: Parma 1, Napoli 2, però con l’occhiolino della dea bendata strizzato a ripetizione, talmente tante volte che a Walter Mazzarri il sorrisino compiaciuto viene spontaneo e illumina di sincerità questo insolito mezzogiorno e mezzo di fuoco.
Stavolta, Mazzarri, vi è andata di lusso.
«Gli episodi ci hanno dato ragione e ci voleva però che una volta girassero anche a nostro favore. Non entro nel merito delle vicende, però do atto al Parma d’una prestazione vibrante: ci ha messo in difficoltà e avrebbe meritato qualcosa in più. Forse, ci siamo ripresi ciò che avevamo lasciato nella partita di andata; e forse, a noi ha girato per il verso giusto e a loro all’incontrario. La verità è questa».
E’ una vittoria che pesa, eccome, però nell’economia del vostro campionato!
«Tre punti che valgono sei, ottenuti su un campo difficile, contro un’avversaria che era più fresca, arrivava spesso prima di noi sulla palla, andava praticamente al doppio. Noi non eravamo lucidi come al solito: è il prezzo che si paga alle tante gare, allo stress che comporta una stagione di questa intensità, che stiamo vivendo con grande partecipazione».
Restate in corsa per il terzo posto.
«Ma noi andiamo avanti alla giornata e il nostro programma, direi la filosofia, non cambia. Giochiamo per vincere sempre, poi qualche volta ci riusciamo e altre no; oppure, come a Parma, capita che la sorte ti dia una mano e porti via partita e punti. Però, il carattere a noi non manca mai».
Un Lavezzi così.
«E’ maturato sotto porta e in maniera evidente. Noi come staff ci abbiamo messo del nostro, ma il merito maggiore è suo. Ha un fisico pazzesco, si allena giocando, è in un grande momento».
E Cavani segna sempre…
«Atleticamente straordinario, ma non solo. Cavani parla da solo di se stesso e delle sue infinite qualità. Sono felice per ognuno dei miei ragazzi. Stavolta gli infortuni mi hanno obbligato a cambi forzati, avevo idea di mandare dentro Pandev, ci avrebbe potuto dare il suo contributo».
Nella vittoria, qualche crepa difensiva.
«Errori che ci stanno ma che certo vanno analizzati. Di buono, per questa settimana, prendiamo il risultato, lo incartiamo e lo trasciniamo a casa. Però non siamo stati quelli che siamo abituati ad essere, in genere siamo più brillanti. La vittoria ci premia oltre i nostri meriti».
Non troverà Villas Boas, a Stamford Bridge.
«Spiace sempre, quando c’è un esonero. Io ho conosciuto il tecnico portoghese, persona perbene e preparata, pure simpatico. Ma guai pensare che l’avvicendamento possa rappresentare per noi un vantaggio: quella è una squadra di stelle, capace di trovare reazioni inaspettate. Sarà dura… ».
Dica la verità: state pensando soprattutto al Chelsea?
«Sarebbe un delitto. Ora dobbiamo pensare al Cagliari, il nostro antagonista di venerdì sera. Al ritorno di Champions ci dedicheremo da sabato in poi, sarà una sfida strepitosa».
A proposito, con Banti di Livorno proprio non si prende…
«Aveva deciso di marcarmi a uomo appena uscivo un centimetro dall’area tecnica. Non ho mai pensato di protestare, però ad ogni movimento avevo lui che mi seguiva. Ha chiamato valeri e mi ha fatto cacciare. Succede».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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