Walter Mazzarri non si fida. Non si fida del Cesena, non si fida più del clima che si respira intorno al suo Napoli. Non si fida, Mazzarri, soprattutto del turnover. E non lo nega più: «Se le seconde linee fossero dello stesso livello dei titolarissimi giocherebbe loro. O no?». La coperta è corta, ripete all’infinito. Ma non è né il momento, né il luogo giusto per criticare. Sa già che il mercato si chiuderà senza colpi a sorpresa. «Non è un problema di quantità della rosa… solo che c’è bisogno di tempo per far integrare i nuovi. Per questo giocano sempre gli stessi». Magari fosse arrivato un altro difensore o un altro centrocampista capace di dargli qualche certezza in più. «Prendete Gargano – dice il tecnico azzurro – gioca da cinque partite, non si ferma un attimo. Ma come faccio stasera a non farlo giocare? È il più in forma di tutti. A Frustalupi ho detto: temo che si possa far male. Decido all’ultimo istante». Lo stesso timore che ha poi convinto il tecnico a mandare Cavani in panchina a Marassi.
Con quella faccia un po’ così, annuncia che lui dalla gara di stasera si aspetta tanto. Ma detta pure una condizione: «Vorrei che la gente non ci fischi, vorrei che chi viene allo stadio lo faccia per sostenerci e non per contestarci. Noi stiamo disputando una bella stagione: se il Barcellona o il Real Madrid fossero al settimo posto, sarebbe giusto criticarli. Ma noi non dovevamo vincere lo scudetto». Questione di obiettivi, insomma.
Ma se non altro la notte porta sollievo, persino serenità, se non euforia. La zona Champions è sempre lì, a distanza di nove punti. E Mazzarri un occhio alla classifica lo ha gettato: «Noi ci proveremo, ovvio. Il Cesena è avversario ostico, nessuno dimentichi cosa ci ha fatto passare in Coppa Italia. Sull’impegno dei miei garantisco io: daranno il massimo fino al 95’». Il Napoli non può rilassarsi, fantasticando già sulle notti magiche in Champions. «In campionato poteva andare addirittura peggio, ricordate la Lazio e la Fiorentina nel loro primo anno di Champions? Invece siamo al settimo posto e possiamo ancora recuperare posizioni. Purtroppo non abbiamo ancora completato il processo di crescita. Come dice Conte, il Milan è una grande squadra perché vince alcune gare quasi senza sprecare energie. Noi non ne siamo capaci. Invece anche con i titolari, dobbiamo dare il 120 per cento. Altrimenti sono guai».
La conferenza è stata anche un concentrato di malumori, dopo il triste ko sul campo del Genoa. «Noi non siamo in crisi, questa parola non mi piace. Si gioca tanto, pure io faccio fatica ad incidere su una gara quando si va in campo con questa frequenza. Tornando dalla Liguria mi dicevo: se gli metto pressione addosso, i miei ragazzi neanche mi sentono più. E allora li ho lasciati in santa pace». Appena 15 punti nelle ultime dodici partite di campionato, ma per Mazzarri non è il caso di fare drammi: «Spero che stasera i tifosi ci sostengano altrimenti la partita si farà ancora più in salita», dice lanciando l’appello ai napoletani. Prevendita fiacca, attesi meno di trentamila spettatori.
Nella formazione anti-Cesena torneranno Inler, Maggio e Aronica. Ritorno dal primo minuto anche di Cavani (farà coppia con Pandev anche perché Lavezzi è squalificato). In difesa Fernandez al posto di Cannavaro infortunato. Nell’aria una staffetta tra Dzemaili e Hamisk. La rimonta è possibile, dice la classifica. Basta crederci. Ma a patto che stasera contro il Cesena il Napoli non si lasci sfuggire l’ennesima occasione di questa stagione.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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