Meno tre: e ora che Madame è a portata di Napoli, una partita ancora per poterne afferrare la chioma, ciò che resta di Parma è quell’onda anomala che sembra sommergere d’amore e che mentre le ombre stanno per calare, illumina a giorno l’espressione fiera di Mazzarri: «Gente, gioite. Che ad isolar la squadra ci penso io» . Meno tre: è Juventus-Napoli, è la Madre di tutte le sfide. E’ bianco, nero, azzurro; e verde, bianco, rosso. E’ un arcobaleno.
Mazzarri, ora si può dire?
«Ma no, cosa vuole che dica?».
La sua frase simbolo, di dieci giorni fa, fu: tutto può succedere. Ora ci sono maggiori possibilità che ciò accada…
«Se il Napoli continua a questi ritmi, certo che può accadere. Abbiamo quindici punti in più della passata stagione, tre in più di due anni fa quando non c’era la Champions. Ma bisogna proseguire con questo ritmo».
Sosteneva Hamsik, alla vigilia: bisogna ragionare da grandi. E l’avete fatto.
«Sì, siamo stati bravi, abbiamo dato una dimostrazione di maturità, reagendo dopo il loro pareggio e in uno dei momenti meno felici della gara. Avevamo cominciato maluccio, sembravamo ubriachi, temevo di perdere, e invece ho scoperto che per un quarto d’ora era il sole a darci noia. Poi nella ripresa abbiamo avuto una pausa. Ma il finale, via…».
Prima sconfitta interna per il Parma, sesto successo esterno per voi.
«Complimenti a Donadoni, ci hanno messo in difficoltà, hanno dimostrato la bontà del loro gioco ed hanno spiegato perché qua al Tardini è dura per chiunque. Lo è stato anche per noi, ma siamo felici per avercela fatta e siamo orgogliosi di aver regalato al nostro pubblico, impressionante per numero e calore, un’altra soddisfazione».
«Chiedetelo a loro, non guardo in casa degli altri».
Sabato sera cosa faceva, intorno alle undici meno un quarto?
«Non entro neanche nel merito di vicende arbitrali. Ho parlato a Pechino, pensavo di poter essere d’aiuto con quelle mie riflessioni: convocai una conferenza stampa che speravo fosse costruttiva. Non aggiungerò altro fino alla fine della stagione, quando poi dirò la mia. Inutile fare domande su queste vicende, attendo che le bocce stiano ferme».
Avete una autostrada spianata.
«Abbiamo aggiunto autostima al nostro bagagliaio. Era un match complicatissimo, e la prova l’abbiamo ricevuta dal campo e dal Parma. Aver vinto qua ci dà maggior serenità, ci concede di credere sempre di più in noi stessi ed in quello che facciamo».
Giocarsela sempre e per vincere, l’avete rifatto, evitando il calo di Firenze.
«Dove però avevamo avuto un’occasione con Pandev che ancora grida vendetta. Pure lì avremmo potuto vincere e forse avremmo dovuto, nonostante la chanche di Aquilani in chiusura».
Hanno risposto anche i panchinari.
«Abbiamo coperture più adeguate nei doppi ruoli. Bene Insigne quando è entrato, bene Donadel, benissimo Dzemaili dall’inizio. Avevamo tre assenti, ma chi ha giocato ha mostrato di essere d’eguale spessore. Stiamo crescendo ancora».
Lo sa cosa c’è in programma il 1 marzo?
«So che sabato dobbiamo ricevere il Catania, che sta facendo benissimo. E’ quella la mia unica preoccupazione, non penso ad altro».
Allora, cosa può succedere?
«Tutto».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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