La verità, tutta la verità e nient’altro che la verità: dal Catania alla Lazio e poi di slancio alla Samp, per capire, per rimuovere (e definitivamente) quel clamoroso impedimento di Catania, per verificare l’attendibilità della sontuosa serata del San Paolo. La verità, tutta la verità, solo la verità: con quella faccia un po’ così, cos’altro volete sia Genova per lui?
Mazzarri, com’è il campionato visto da lassù?
«Io non guardo la classifica. Penso solo a ricordare ai ragazzi che la sfida con la Samp va preparata come quella con la Lazio, non come quella di Catania. E se vogliamo avere sempre questa continuità di rendimento, bisogna affrontare le gare con quella determinazione. La Samp ha valori, come sottolineano i risultati di questa fase iniziale della stagione».
L’anti-Juve è etichetta che le dà noia…
«E’ presto per parlare di queste cose, solo il campo dirà se siamo stati bravi a maturare. E certi calcoli vanno fatti alla fine. Siamo appena alla sesta di campionato. La Juve comunque è la più forte, poi ci sono anche il Milan, la Roma, la Lazio, l’Inter e la Fiorentina che è la squadra che mi è piaciuta di più».
Cinquantuno anni domani…
«Oramai non li festeggio più, però se i ragazzi mi vogliono bene e intendono farmi un regalo già questo pomeriggio… Qui ogni partita è un esame».
Catania è stata cancellata…
«Per me quello ha rappresentato un episodio, ma per averne certezza dobbiamo insistere sulla strada intrapresa con la Lazio. Stavolta si gioca in trasferta, dobbiamo scendere in campo con il piglio giusto. Non si deve consentire alla Samp di farsi coraggio. Mi aspetto un Napoli che affronti la partita così come fece col City…».
I numeri dicono che questa è la sua squadra più forte.
«Le statistiche hanno un senso, per me, al termine della stagione. E poi sono scaramantico e tocco ferro. Sfidiamo un gruppo solido, forte, bisognerà essere perfetti».
Per lei è un amarcord.
«Ricordo la festa per il ritorno in Europa League o la cornice di pubblico nella amara finale di coppa Italia, persa ai rigori. Quando sono tornato a Marassi, per incontrare la Samp, mi è stato mostrato affetto; io e gli altri ex fummo pure premiati: vuol dire che abbiamo lasciato buoni ricordi».
Si gioca sempre…
«Ma io al Psv penserò da stasera o domani. Ma questo carico da fatica non modifica il mio modo di pensare: gioca chi merita, parla il campo. E’ così che si diventa grandi».
Dall’altra parte c’è un pezzo di storia del Napoli.
«Ho stima di Ferrara: è stato uno straordinario calciatore e ora da giovane tecnico sta dimostrando di avere le qualità giuste per fare strada».
Che Samp si aspetta?
«Ferrara ci rispetta, sa che non siamo gli ultimi arrivati. Sarà una sfida a scacchi. Ma ai ragazzi dirò: che non si ripeta più un’altra domenica come quella di Catania. Io voglio la squadra che ha giocato contro la Lazio. Il vero Napoli».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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