Lo spettacolo non c’è. I punti, appena uno. Ma il senso di Mazzarri per la squadra rimane unico. «I fischi? Non li ho sentiti. Perché ci sono stati? Io ho sentito solo gli applausi quando sono uscito dal campo». Walter Mazzarri sta al gioco, ma non quando si discute, si incrina, si dileggia la prestazione del suo Napoli: «Qui è tutta colpa di chi ha parlato di scudetto questa estate… La nostra è stata una prova solo sfortunata, finita in parità per colpa di un ”gollonzo”, di una papera. Ma io capisco l’amarezza dei tifosi, ma non capisco perché mi si chieda il cambio di Dossena: è uscito perché volevo far passare qualche secondo, far rifiatare la squadra. Poi era stato appena ammonito e allora ho pensato che fosse giusto far uscire lui».
Mazzarri è felice di allenare il Napoli e pretende rispetto per la sua squadra, per il suo club, per il suo gruppo. Col passare dei minuti si scioglie: «Aronica ha sbagliato, ovvio che doveva mandare la palla in tribuna. Ma è un errore che può capitare, pure Dino Zoff qualche volta si è fatto passare la palla tra le gambe».
Il tecnico azzurro è un capitano che conosce ciò che occorre alla sua ciurma. «Il pareggio col Torino non è da buttare. Di fronte c’era una squadra ancora imbattuta fuori casa. Eravamo stati bravi ad andare in vantaggio, c’è mancato solo il 2-0, Hamsik ha fatto tutto bene tranne il tiro. Poi abbiamo sbagliato tante ripartenze. Dobbiamo crescere ancora. Siamo stati ingenui, forse il segnale che ci manca qualcosa rispetto alle altre». Racconta anche i momenti del suo allontanamento, il ventesimo della sua carriera, il decimo da quando siede sulla panchina del Napoli, compresa Champions e Supercoppa. «Ho protestato perché Hamsik proteggeva la palla, è stato spinto e non è stato segnalato. Non era angolo ma punizione. L’ho detto al quarto uomo e sono stato cacciato via». Poi però quando gli mostrano in tv le immagini è costretto a fare un passo indietro. «Eh no, è cascato da solo».
L’occasione perduta di ridurre a 3 punti il distacco dalla Juve, sconfitta sabato sera dall’Inter, è un pensiero che non lo sfiora neppure: «Dobbiamo ancora crescere. Sono amareggiato perché io credevo davvero di aver conquistato questa vittoria. Ma il gruppo è tranquillo, purtroppo paghiamo le troppe partite ravvicinate: a Bergamo abbiamo giocato un secondo tempo a tutta forza. Bisogna migliorare e crescere». E annuncia che oggi la squadra riposerà e che non si allenerà nonostante l’impegno in Europa League, praticamente già uno spareggio, di giovedì. Forse, proprio perché ha denotato un po’ di stanchezza e voglia di staccare la spina. «Sapete che da un mese non vedo la mia famiglia?», confessa.
Poi aggiunge. «Siamo tranquilli, mica solo noi non siamo più lucidi come a inizio stagione. Anche la Juventus che pure ha un’esperienza che noi non abbiamo, dà la sensazione di aver perduto brillantezza giocando ogni tre giorni. Lo scorso anno non aveva l’Europa e s’è visto».
Mazzarri respinge le critiche di chi gli fa notare che il Napoli, dopo l’1-0, è sembrato quasi appagato. «Non è nelle mie intenzioni. Io ai ragazzi dico di pressare anche se stanno sul 3-0, figuriamoci in una gara come quella con Torino».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro