Settebello. Sette amichevoli e sette vittorie sin dal ritiro di Dimaro: dai dilettanti del Trentino al Bayern Monaco, dal Bayer Leverkusen all’Olympiacos. Fedina immacolata, pulita. Maratona perfetta da luglio a ieri. «Per la verità abbiamo fatto bene anche a Pechino». Tanto per gradire.
L’IRONIA– E allora, Walter Mazzarri a voi. Al pubblico, al popolo del San Paolo dopo l’ultima passerella d’estate di un Napoli caldo e incavolato nero in vista dell’esordio in campionato. Sì, la rabbia cinese non è ancora passata, nonostante prima dell’inizio della partita il tecnico abbia provato a camuffarla con l’ironia: «Hey, ma non è che questa volta che manca il quarto uomo sarete voi a farmi pressing?», la battuta rivolta ai giornalisti delle televisioni schierati a bordocampo, nei pressi della panchina. Il marchio toscano è doc.
LASCIAMO STARE?– Come l’orgoglio di una squadra che anche ieri ha giocato, realizzato (3 gol) e vinto in assoluta scioltezza nonostante l’assenza di Pandev e Cavani. «Noi cerchiamo sempre di fare i fatti». Bang: impacchettata e spedita a Torino. Il botta e risposta a distanza con la Juve non finisce: «In tutte le partite disputate finora abbiamo giocato bene, compresa quella persa a Pechino con altri discorsi a parte che lasciamo stare».
BRAVO LORENZO– La questione della Supercoppa e delle super polemiche finisce così, con i puntini sospensivi che significano tutto e niente. O forse di più. Però arrivederci alla prossima e via con la lode a Insigne. Domanda: è un predestinato e sarà al Mondiale brasiliano? Risposta: «Bisogna parlare il meno possibile di questo ragazzo, però dico che è fortissimo, ha talento e voglia di fare. E poi è altruista, corre tanto ed è al servizio della squadra. Sono contentissimo di lui». La crescita è graduale e costante, e il pubblico è già pazzo del Bimbo d’oro: possibile vedere un tridente con Pandev e Cavani? «E Hamsik, lo dimenticate?». Difficile se non impossibile, insomma. Però va bene così: Insigne è davvero oro puro.
IN ATTESA– Vorrebbe ma proprio non può dire lo stesso di Vargas, l’allenatore azzurro: anche ieri il cileno non ha brillato, limitato e compresso com’è in quella sorta di morsa psicologica che frena il suo talento. Eppure Mazzarri non smette di incoraggiarlo e dimostrargli fiducia: «Edu è da Napoli, non scherziamo: sta crescendo e s’impegna sempre». Però nella gerarchia degli attaccanti è in ultima ruota e, considerando anche la sua voglia di giocare e le palesi difficoltà incontrate finora, resta l’indiziato numero uno alla cessione in prestito entro il 31 agosto: «Vedremo e valuteremo con la società tutto quello che accadrà fino alla fine del mercato. Però guardate, preferisco non parlare di trattative». Beh, però Torosidis ha corso per un tempo davanti ai suoi occhi: piaciuto? «Non dico nulla».
LA FORMAZIONE– Non lesina informazioni di carattere tecnico, però, in vista dell’esordio di Palermo in campionato: «Credo che almeno sette-otto elementi saranno quelli che hanno giocato con l’Olympiacos». Con Behrami a sinistra e Aronica nei tre in difesa? «No, Britos ci sarà». Il resto si vedrà a partire da domani, quando la squadra riprenderà la preparazione al centro sportivo di Castelvolturno dopo un giorno di riposo. Ottimi i presupposti: «Sì, ho visto un buon Napoli. Ma non è una sorpresa. Questo è un gruppo eccezionale, sono molto soddisfatto». Pessimo, invece, il terreno di gioco: «Sì, ma mi hanno assicurato che sarà pronto per la partita con Fiorentina».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.F.
