Mazzarri alza la voce. Il suo Napoli sbriciola il Pescara ma lui non si accontenta. «Voglio più rabbia, se vogliamo lottare per le zone alte della classifica certi cali di tensione non li posso ammettere». Walter è un allenatore da combattimento e si vede: sta lì centellinando ogni parola quasi abbia timore che dalla sua bocca possano uscire dei complimenti per un Napoli a lunghi tratti travolgente. «È passata più di mezz’ora dalla fine della gara ma io sono ancora infuriato: ricadiamo sempre negli stessi errori. Abbiamo corso il rischio di essere rimontati, mi è venuta in mente la beffa col Catania dello scorso anno (da 2-0 a 2-2). Purtroppo ci caschiamo sempre».
Mazzarri è fatto così: anche quando tutto sembra funzionare a meraviglia, tutto pare «quagliare», non tanto per il risultato ricco, ma perché questo è stato supportato da una buona prova di squadra che si traduce nell’assenza di palle gol concesse al Pescara, il tecnico di San Vincenzo trova il pelo nell’uovo. «Sono i dettagli a fare la differenza. Contro Torino e Milan abbiamo perso quattro punti perché non siamo riusciti a chiudere la partita. Questo ho detto ai miei ragazzi nell’intervallo: il nostro finale di primo tempo è stato inaccettabile, le forze in certi momenti vanno centuplicate».
Venti minuti di distrazioni nella manovra difensiva azzurra che non guastano il risultato, ma che scatenano l’ira di Walter Mazzarri, perché non è mai giusto concedere nulla al nemico («l’attenzione deve durare 95’, lo ripeto in continuazione ma loro a volte si distraggono»). Sfuriata, dunque, ma a un certo punto anche qualche sorriso. «Sono contento per la doppietta di Inler, è il nostro valore aggiunto. Con lui c’era bisogno di pazienza: Udine è diversa da Napoli, non è stato facile adattarsi. Grazie a lui abbiamo una risorsa in più: riusciamo a tirare da fuori area. Senza dimenticare Gamberini: la nostra rivelazione».
La Juve resta due punti avanti. L’Inter alle spalle e domenica a San Siro c’è lo scontro diretto coi nerazzurri: «Del primo posto non mi importa nulla, io penso solo a far migliorare la squadra e la rosa gara dopo gara. Con l’Inter in termini di valori siamo sullo stesso piano. Rispetto a loro, abbiamo meccanismo più collaudati anche se tra i nerazzurri ci sono giocatori che hanno tantissima esperienza. A certi big match ormai siamo abituati, magari ci vuole un po’ più di personalità e convinzione: per noi è un esame vero per capire la nostra forza quest’anno. Però, lo ripeto, quella col Pescara non è una vittoria che mi rende felice perché penso soprattutto alle difficoltà che abbiamo incontrato», dice Walter nascondendo sotto un sorriso l’arrabbiatura per i pochi momenti in cui il gioco è stato nelle mani degli avversari. Così ragiona un allenatore ambizioso, pensando al futuro.
Ma cosa non va nella squadra vice-regina della serie A? «Serve più tranquillità e bisogna imparare a concedere meno agli avversari», l’analisi che Mazzarri ripete ai microfoni di tv, radio e giornali come se fosse una poesia. Frasi che, c’è da giurarci, riporterà nello spogliatoio a beneficio della squadra. Oggi il faccia a faccia in attesa di Milano e dell’Inter. Anche se nel mezzo c’è ancora la gara col Psv di giovedì.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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